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L’OPERAZIONE ANTI-ILLEGALITÀ

Largo Maradona, zona off limits

La protesta dei commercianti: l’area è interdetta per volere nostro. Ma se chiudiamo noi si spegne un intero quartiere»

Largo Maradona, zona off limits

NAPOLI. È il simbolo di una città che si riscatta, di un orgoglio divenuto famoso in tutto il mondo perchè sono i turisti di tutto il mondo che vogliono vederlo e vogliono rendere omaggio a Diego Armando Maradona ma anche ad una Napoli che grazie al calcio è balzata agli onori della cronaca. Una cronaca però che si tinge anche a tinte fosche.

Ieri mattina, infatti, la Polizia Locale di Napoli, con le Unità Operative Avvocata e Chiaia, in collaborazione con il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza Montecalvario, ha condotto un’operazione di controllo mirata ai quartieri Avvocata e Montecalvario, con particolare attenzione all’area nota come "Largo Maradona".

Durante le verifiche, gli agenti hanno proceduto al sequestro di cinque carretti per la vendita di bevande, rinvenuti abbandonati e incatenati sul suolo pubblico, privi di qualsiasi autorizzazione. Inoltre, due esercizi commerciali, uno alimentare e uno non alimentare, sono stati sottoposti a sequestro per l’assenza della necessaria autorizzazione all’esercizio in sede fissa, in violazione alla Legge Regionale che regola l’attività commerciale sul territorio campano.

Per tali violazioni sono state elevate sanzioni amministrative pari a 5mila euro ciascuna, oltre all’accertamento di ulteriori irregolarità relative all’occupazione abusiva di suolo pubblico per una superficie complessiva di circa 9,4 metri quadrati, e alla mancanza di passo carrabile. Gli uffici tecnici competenti procederanno ora alla verifica della destinazione urbanistica di un’area di circa 200 metri quadrati, oggetto di ulteriori approfondimenti.

Nel corso dell’operazione, è stato inoltre denunciato un individuo per furto di energia elettrica, accertato a seguito di un allaccio abusivo alla rete da parte di un esercizio commerciale situato proprio di fronte a "Largo Maradona". Inomma il santuario di Napoli e di Maradona è stato violato da coloro stessi che lo avevano osannato a tutto discapito dei turisti che hanno assistito sgomenti all’operazione e al sequestro.

Addirittura è stata coperta anche una delle cappelle con i cimeli del calciatore argentino, protagonista degli scudetti del Napoli degli anni Ottanta, all'epoca di Corrado Ferlaino. Tutte le edicole e le bancarelle sono state coperte. Sono rimasti visibili solo il murale di Maradona, realizzato sulla facciata di uno dei palazzi che affacciano sullo slargo, e una statua di circa 6 metri di altezza, donata da un artista argentino. L'accesso all'area è stato interdetto.

Ma non per decisione della polizia municipale. Dal tam ta sui social si capisce che l’area è stata chiusa per decisione dei commercianti e dei residenti essendo un’area privata. Ma cosa è successo dopo il blitz?

È scattata la protesta: «Il problema è che possediamo una licenza itinerante, e quindi non possiamo restare fermi, poiché è l’unica forma di licenza che ci è stato possibile ottenere - hanno detto i commercianti sanzionati - Per questo motivo, chiediamo alle istituzioni di aiutarci, di trovare una soluzione che ci permetta di continuare a lavorare nel rispetto della legge. Perché se chiudiamo noi, non si ferma solo la nostra famiglia, ma si spegne un intero quartiere. E stavolta, Largo Maradona non lo riapriremo più per scelta nostra».

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