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L'intervento
15 Ottobre 2025 - 13:21
Lorenzo Medici
I pensionati della Cisl di Napoli scendono in piazza per protestare contro le liste di attesa nella sanità troppo lunghe e l’addizionale regionale troppo cara. Un presidio si terrà nelle prossime settimane davanti palazzo Santa Lucia per illustrare le condizioni in cui vive la categoria, e le iniziative che verranno organizzate per contrastare una situazione ritenuta non più sopportabile.
La decisione è stata assunta nel corso del Consiglio generale della categoria, riunitosi presso il complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli. “Ormai – ha sottolineato Lorenzo Medici, vicereggente della federazione – siamo alle prese con una vicenda kafkiana, che rasenta l’assurdo. A fronte dei tempi previsti per le prestazioni ambulatoriali fissati dalla norma entro un tempo massimo di 120 giorni, vengono fatte prenotazioni ad un anno ed anche più, colpendo persone che già presentano situazioni soggettive di difficoltà per la loro età o per malattie importanti, fino al rischio di comprometterne la guarigione. Per contrastare questa tendenza consolidata avvieremo ricorsi per ottenere i rimborsi per le pratiche che sforano i limiti indicati, e per fare giustizia in un settore sempre più allo sbando, ed al tempo stesso chiederemo percorsi dedicati di sabato e domenica per gli over 70 che hanno bisogno di cure tempestive molto più degli altri”.
Il Consiglio generale ha dato altresì mandato al Comitato di Reggenza di mettere in atto tutte le azioni utili per abbattere l’addizionale regionale. “E’ – aggiunge Medici – una vera e propria stangata quella in vigore in Campania, con una percentuale del 3,3%, mentre la Lombardia ha fissato l’asticella all’1,7%. Paradossalmente il pensionato che vive a Napoli paga il doppio di quello che vive a Milano ed ottiene in cambio servizi che fanno acqua da tutte le parti. Per questo sollecitiamo fin d’ora una soluzione immediata con l’istituzione di un apposito fondo a cui attingere per erogare un contributo integrativo supplementare a coloro che percepiscono un assegno mensile minimo. Su queste due emergenze, confermate anche dai dati oggettivi diffusi dal rendiconto sociale dell’Inps presentato alcuni giorni fa, lanciamo un appello fin d’ora a partiti e candidati alle elezioni del 25 novembre affinchè dicano pubblicamente in modo chiaro e netto come intendono invertire in via definitiva una tendenza che ha rappresentato e rappresenta una batosta davvero insopportabile per gli anziani del nostro territorio”.
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