Cerca

camorra

Sequestrati e pestati dal clan, processo sprint per il ras Rullo

La paranza dei Contini verso la stangata, soltanto Madonna va al dibattimento

Sequestrati e pestati dal clan, processo sprint per il ras Rullo

Nei riquadri gli imputati Nicola Rullo, la sorella Maria, Giuseppe Moffa, Ciro Carrino e Marcello Madonna

NAPOLI. Entra nel vivo l’iter giudiziario chiamato a fare luce sull’inquietante rapimento di un commerciante e del padre, segregati e pestati a sangue dal clan Contini per una somma di denaro sparita nel nulla e poi tramutatasi in una tangente estorsiva da 375mila euro.

Alla sbarra, dopo il rinvio a giudizio della primavera scorsa, andranno dunque il boss Nicola Rullo, alias “’o nfamone”, e i suoi fedelissimi accusati di aver a vario titolo preso parte alle fasi della spedizione punitiva. Nell’ultima udienza, il gip ha rigettato in blocco le richieste avanzate dagli imputati di accedere al rito abbreviato condizionato. Tutti andranno dunque all’abbreviato “secco”.

Soltanto Marcello Madonna sarà processato con il rito ordinario. Alla sbarra andranno, oltre al ras dell’Arenaccia Nicola Rullo, Ciro Carrino, Rosario De Tommaso, Caro Di Maio “’o nano”, Gabriele Esposito, Assunta Giuliani, Giovanni Giuliani, Marcello Madonna, Giuseppe Moffa, Salvatore Pisco, Armando Reginella e Maria Rullo (sorella del ras).

Il collegio difensivo sarà invece composto dagli avvocati Leopoldo Perone, Domenico Dello Iacono, Roberto Saccomanno, Andrea Imperato, Raffaele De Rosa, Angelo Riccio, Claudio Botti, Fabio Visco, Ivan Filippelli, Antonio Del Vecchio e Vincenzo Strazzullo. Tornando all’inchiesta culminata negli arresti dell’autunno 2024, nel mirino del clan erano finiti due imprenditori: Pietro Gagliotta e il padre Carlo Gagliotta.

Dal primo, in particolare, la cosca avrebbe preteso la consegna di 375mila euro per un debito che sarebbe stato contratto con Marcello Madonna. Quello che ne scaturì, tra il 26 e il 27 settembre dello scorso anno, fu un feroce duplice sequestro di persona. Il primo a essere rapito fu Pietro Gagliotta, attirato con una trappola in un appartamento di via Nuova del Campo, nel quartiere Poggioreale, e rapinato di telefono, carta di credito e 1.070 euro.

Il pestaggio sarebbe poi iniziato con l’arrivo in casa del boss Rullo, che dopo aver minacciato la vittima, l’avrebbe più volte colpita prima con un martello e poi con un sampietrino. A questo pestaggio avrebbe preso parte anche Gabriele Esposito, mentre nell’immobile, risultato nella disponibilità di Assunta Giuliani, erano comunque presenti anche altre persone, tra cui Salvatore Pisco e Armando Reginella. A darebbe l’appuntamento alla vittima sarebbe stato invece Marcello Madonna.

Poi è arrivato nell’abitazione anche il padre del commerciante e pure a lui vennero rivolte minacce e violenze, persino con un colpo di martello al petto. In seguito Carlo Gagliotta, ormai ridotto a una maschera di sangue, fu trasferito a Castel Volturno, all’interno del Parco Fontana Bleu, dove fu medicato.

A tarda notte, intorno all’1,30, la fine dell’incubo, con la vittima letteralmente scaricata davanti il pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli. Moffa e De Tommaso avrebbero svolto il ruolo di vedette, mentre Reginella, Maria Rullo e Pisco avrebbero assistito alle fasi finali del rapimento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori