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Il caso

Femminicidio Pamela Genini, associazione a tutela degli uomini parte civile nel processo

L'avvocato Pisani: «Colpiti anche milioni di uomini perbene e  non violenti»

Femminicidio Pamela Genini, associazione a tutela degli uomini parte civile nel processo

Gianluca Soncin e Pamela Genini

NAPOLI. L’associazione “Potere ai Diritti – 1523.it”, ideata dall’avvocato Angelo Pisani, ha deciso di depositare presso il Tribunale di Milano - incaricando l’avvocato Sergio Pisani - un atto di costituzione di parte civile nel procedimento penale a carico di Gianluca Soncin, accusato dell’omicidio volontario aggravato della ex compagna Pamela Gemini, avvenuto il 15 ottobre 2025.
L’obiettivo è chiaro: affermare che chi commette un crimine così efferato non toglie e danneggia solo la vittima diretta e i suoi familiari, ma anche l’intero genere maschile, offeso e travolto dal pregiudizio e dalle generalizzazioni che seguono a ogni caso di femminicidio.
«Quando un uomo uccide una donna, non colpisce soltanto lei. Colpisce anche i familiari, i figli e milioni di uomini perbene e  non violenti che ogni giorno lottano contro stereotipi e discriminazioni. Questo è il motivo per cui, oltre ad esprimere solidarietà alle vittime e sdegno per i criminali , abbiamo deciso di costituirci parte civile – non contro qualcuno, ma per qualcosa: per la dignità umana, la giustizia, per la verità e per il rispetto reciproco e la tutela delle persone senza pregiudizi e discriminazioni di genere», dichiara Pisani, fondatore con le colleghe Antonella Esposito e Alessandra Salerno dell'associazione.
L’associazione sostiene e dichiara che, come viene riconosciuta la legittimazione delle associazioni femminili a costituirsi parte civile nei processi per violenza contro le donne, a maggior ragione deve essere riconosciuta anche quella delle associazioni che tutelano i diritti maschili e che hanno come scopo la tutela delle persone, anche delle donne, quando tali reati generano un danno di immagine alla collettività e alla dignità dello stesso genere maschile.
«La nostra azione non difende l’imputato che merita la più severa condanna con fine pena mai, ma anzi lo combatte, perché le sue azioni offendono la collettività anche quella maschile. È tempo di cambiare prospettiva e di dimostrare che uomini e donne possono stare dalla stessa parte contro la violenza. Questo può diventare un precedente storico e un passo decisivo verso una società davvero paritaria» aggiunge Pisani.
Con questa iniziativa, Potere ai Diritti – 1523.it intende aprire un dibattito giuridico e culturale: chi commette violenza danneggia l’intera società, e la lotta contro la violenza deve essere condivisa e trasversale.
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