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La sentenza
18 Ottobre 2025 - 09:08
Uno stabilimento balneare
NAPOLI. Alla fiera di Rimini tra promesse e rassicurazioni ma anche rabbia e incertezze i balneari hanno fatto sentire le proprie ragioni circa un comparto che dicono, essere nel caos, dopo che il tema è sbarcato anche in Consiglio dei ministri.
Si è conclusa alla Fiera di Rimini una cruciale assemblea dei balneari, un comparto in grande fermento dopo che il tema delle concessioni è approdato sul tavolo del Consiglio dei Ministri.
Le delegazioni, incluse quelle di Napoli e della Campania, hanno espresso un misto di frustrazione e speranza, ricevendo rassicurazioni dirette dal Ministro Matteo Salvini.
Ma le contrattazioni sono naufragate prima ancora di cominciare. Il Consiglio di Stato ha nuovamente chiuso le porte alle richieste dei balneari, un provvedimento che impatta direttamente gli operatori di tutta Italia, inclusi quelli di Napoli e della Campania.
La Settima Sezione ha respinto il ricorso presentato dalla Società Italiana Imprese Balneari (Sib), ribadendo la piena legittimità dell'acquisizione da parte del Demanio delle strutture non amovibili presenti in spiaggia alla scadenza delle concessioni. La sentenza, datata 14 ottobre, affronta la questione dell'incameramento senza indennizzo delle opere costruite sul demanio.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che tale acquisizione «non può essere considerata come una modalità di cessione forzosa», in quanto i concessionari non potevano ignorare il carattere precario e revocabile delle loro concessioni al momento della scelta d'impresa. L'incameramento automatico di queste opere da parte del Demanio alla scadenza è, pertanto, ritenuto pienamente legittimo.
Sul tema caldo degli indennizzi ai concessionari uscenti, la sentenza non lascia spiragli: i nuovi bandi, necessari e ancora disattesi in Italia, potranno prevedere eventuali compensazioni solo per gli investimenti non ammortizzati, e solo nel caso in cui le strutture esistenti vengano effettivamente utilizzate dal nuovo concessionario.
Il Consiglio di Stato ha inoltre ribadito l'illegittimità delle normative sulle proroghe automatiche (ex lege) delle scadenze delle concessioni demaniali. Tali proroghe sono state giudicate equivalenti a un rinnovo automatico che ostacola la procedura selettiva, in chiara violazione del diritto europeo.
L'organo giudiziario ha colto l'occasione per sottolineare la necessità, urgente anche a Napoli e lungo il litorale campano, di procedere finalmente con l'indizione dei bandi pubblici. Roberto Biagini, presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero, ha espresso soddisfazione per la decisione, definendola ironicamente un «regalo» di San Gaudenzo.
Se per le opere inamovibili si è pronunciato il Consiglio di Stato per quelle amovibili regna ancora l’incertezza. Il presidente del Sindacato Italiano Balneari (Sib) di Confcommercio, Antonio Capacchione, a Rimini, ha interpretato il sentimento generale e le sue parole non sono state rosee: «È inaccettabile e incomprensibile che la burocrazia europea tenti di negare un indennizzo equo ai balneari che dovessero perdere la concessione. Tutte le attività italiane hanno un valore economico, tranne, a quanto pare, quelle balneari».10 miliardi di ricchezza in Italia. Non molleremo».
In questa occasione Salvini ha rivelato il contenuto di una "letteraccia" europea che esclude qualsiasi indennizzo per chi ha lavorato per trent'anni e ha detto di aver presentato in Consiglio dei Ministri una strategia decisa: riconoscere un indennizzo per tutti gli investimenti fatti e non ancora ammortizzati, a carico del subentrante, per chi deciderà di non proseguire l'attività. «Vediamo chi avrà la testa più dura e chi sarà più cocciuto».
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