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L'allarme

Droni fuori bersaglio sul Tribunale

L’episodio nella notte tra giovedì e venerdì. Un velivolo atterrato a 50 metri, dell’altro c’era un filo di ferro incastrato

Droni fuori bersaglio sul Tribunale

NAPOLI. Una vicenda inquietante, su cui sta indagando la procura ordinaria di Napoli, coordinando il lavoro dei commissariati Palazzo di giustizia e Vasto-Arenaccia. Due lanci di droni fuori bersaglio, entrambi di notte a distanza di 24 ore e diretti presumibilmente al carcere di Poggioreale.

Uno dei velivoli ha terminato la corsa a circa 50 metri dalla Torre A del tribunale al Centro Direzionale mentre un filo di ferro trasportato dall’altro si è incastrato all’undicesimo piano dello stesso edificio. In quest’ultimo caso all’istituto penitenziario sarebbero dovuti arrivare un telefono cellulare e sostanza stupefacente, trovati e sequestrati.

I due episodi, ancora in fase di ricostruzione, sono avvenuti tra la notte di giovedì e quella di venerdì, nella zona che ospita gli uffici giudiziari del settore civile. Nel primo, i poliziotti di Vasto hanno notato a terra a circa 50 metri dalla Torre A un drone di circa mezzo metro. Così, è partita subito la segnalazione ai vari uffici della questura, tra i quali la Squadra mobile che procede nelle indagini con il coordinamento della procura.

Ventiquattr’ore dopo circa, intorno alla mezzanotte, la seconda scoperta. A dare l’allarme sono stati i vigilantes dell’istituto “Battistolli”, incaricato della vigilanza della cittadella giudiziaria. Durante il giro di perlustrazione del perimetro all’altezza della Torre A hanno notato un filo di ferro che scendeva dall’alto fino a una trentina di centimetri dal suolo.

A esso era legato un pacchettino avvolto dallo scotch, con dentro un cellulare e sostanza stupefacente. Sono accorsi i poliziotti di Palazzo di Giustizia e i colleghi della Scientifica, riscontrando che il filo si era parzialmente incastrato all’undicesimo piano e perciò non era arrivato a terra. L’unica pista seguita dagli inquirenti, almeno per il momento, porta a due lanci sbagliati di droni verso il carcere di Poggioreale.

La Torre a infatti è la più vicina e sia il telefono che la droga presumibilmente erano indirizzati alla cella di un detenuto. Non una manovra facile, tenuto anche conto dei radar a protezione degli istituti penitenziari, ma in passato a volte riuscita. L’anno scorso la Dda smascherò un’organizzazione specializzata in lanci diretti al carcere di Secondigliano e legata alla malavita organizzata del posto.

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