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Il caso
20 Ottobre 2025 - 08:28
NAPOLI. «Tu l’hai visto? Chi è stato?». «Sì, Percich…il vecchio (per non confonderlo con il figlio omonimo, ndr)». Umberto Catanzaro, in ospedale sotto choc e debole per le ferite, non pensava di essere intercettato e parlò liberamente con la madre, facendosi sfuggire una frase che indirizzò gli investigatori dell’Arma verso il ras ritenuto vicino ai Mazzarella.
Premesso che il 45enne e gli altri indagati devono essere considerati innocenti fino all’eventuale condanna definitiva, gli investigatori hanno raccolto i primi spunti importanti dalle intercettazioni e da una serie di voci confidenziali secondo le quali a sparare contro di lui erano stati Salvatore Percich, un suo familiare e L.L., che invece arrivò tardi all’appuntamento e non partecipò alla spedizione.
Un altro passaggio importante è rappresentato da un altro spezzone di conversazione tra Umberto Catanzaro e il suocero, al quale raccontava che i tre sullo scooter stavano «con le maschere».
Allora il congiunto gli chiese: «Come fai allora a saper chi è stato». «Il motorino», disse il 23enne che evidentemente aveva riconosciuto il mezzo usato per l’agguato. Umberto Catanzaro non era l’obiettivo del raid, mirato a uccidere I.C., rimasto invece illeso e subito pensò di vendicarsi.
Un’indagine dei poliziotti della “Omicidi” della Squadra mobile della questura ha infatti permesso di individuarlo come il presunto autore del ferimento di L.L. in via Monteroduni, nell’appartamento della fidanzata: Anna Nesa, arrestata con l’accusa di aver aiutato gli autori dell’agguato al 17enne in via Conte di Mola.
La donna è stata riconosciuta nelle immagini per un tatuaggio sul braccio. L.L. è stato ferito circa un'ora dopo la sparatoria contro Catanzaro e I.C.. Quest'ultimo, nella ricostruzione degli inquirenti, sapeva dove trovarlo e fece irruzione nell'appartamento della fidanzata a piano terra di vico Monteroduni, sorprendendolo sul divano.
Inizialmente le indagini avevano preso la strada del conflitto tra due gruppi di giovani malavitosi, uno dei Quartieri Spagnoli e l'altro del Pallonetto Santa Lucia. Invece quesito ultimi non c'entrano affatto. Tutto è avvenuto all'interno dei "qartierani " vicini a Salvatore Percich, tra i quali c'era anche fino a poco prima I.C.. Ma la diffusione del video hotel, secondo i carabinieri e la Dda, avrebbe spinto il ras 45enne a dare una lezione al 17enne. Un agguato d'onore che si è trasformato in un terribile botta e risposta tra ex amici.
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