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Agguato d’onore ai Quartieri, è caccia al babykiller in fuga

Nel commando diretto dal ras Percich anche un ragazzino del Pallonetto

Agguato d’onore ai Quartieri, è caccia al babykiller in fuga

NAPOLI. Avrebbero preso la direzione del Pallonetto Santa Lucia le indagini per individuare il terzo componente del gruppo di fuoco entrato in azione lo scorso 15 settembre ai Quartieri Spagnoli. Secondo gli inquirenti sullo scooter Malagutti rubato erano in tre nel momento in cui partivano gli spari contro I.C., obiettivo dell’agguato, e Umberto Catanzaro, ferito per errore. Uno era Salvatore Percich detto “Sasy”, 46enne legato ai Mazzarella e ras della zona; un altro era un suo parente mentre il terzo ancora non è stato identificato. Si tratterebbe di un giovane, ma non è chiaro se maggiorenne o minorenne e se legato o meno a una famiglia malavitosa.

Del tentato omicidio di Umberto Catanzaro, 23enne calciatore dilettante, e del 17enne I.C., originario del Pallonetto, rispondono finora in quattro: oltre a Salvatore Percich e al 17enne sullo scooter in sua compagnia, anche la 20enne Anna Nesa e un altro minorenne, E.Z.. Del gruppo facevano parte tutti, poi si era rotto il fidanzamento tra una ragazza imparenta con il boss e I.C., con la conseguente diffuso di un video con scene intime tra i due ex. Circostanza che aveva fatto molto arrabbiare il 45enne, al punto da fargli decidere di uccidere il giovanotto. Già la notte precedente all’agguato, nella ricostruzione dei carabinieri della compagnia Napoli Centro, della Dda e della procura per i minorenni, in via Conte di Mola girava il motorino “Malagutti” con due ragazzi in sella. Umberto Catanzaro l’aveva visto e l’aveva comunicato a I.C. via chat su whatsapp.

«C’era L... con un altro», scriveva all’amico, che appariva preoccupato. Circa 24 ore dopo scattò la vendetta per il video hot, che diede il via alla notte di follia sui Quartieri Spagnoli. Il 17enne rimase illeso e una volta assicuratosi che l’amico ferito fosse ricoverato al Pellegrini, si mise all’opera per vendicarsi a tamburo battente. Alle 4,10 fu ferito Umberto Catanzaro. Alle 5,15 I.C., furioso, irruppe nell’appartamento in vico Monteroduni di Anna Nesi, sparando al fidanzato L.L., 17enne anch’egli componente del gruppo con a capo Salvatore Percich.

Il minorenne, secondo l’accusa, avrebbe dovuto partecipare all’agguato di via Conte di Mola, ma era arrivato tardi all’appuntamento insieme a un coetaneo: precisamente due minuti dopo. La lunga notte di sangue si concluse con due ferimenti, sui quali partirono subito le indagini dei carabinieri e dei poliziotti della Squadra mobile della questura. Questi ultimi arrestarono L.L. per evasione da una comunità e qualche giorno dopo I.C. per l’agguato nei suoi confronti. Mentre i militari dell’Arma si dedicarono al primo episodio, concludendo gli accertamenti con un fermo disposto dalla Dda, convalidato sabato scorso dal giudice per le indagini preliminari con contestuale emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Il caso però non è chiuso: manca il terzo uomo dell’agguato in via Conte di Mola, ferma restando per tutti gli indagati la presunzione d’innocenza fino all’eventuale condanna definitiva.

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