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Mattinata di CAOS
24 Ottobre 2025 - 08:08
NAPOLI. Più di trecento, a piedi, sono partiti da Porta Capuana diretti a Palazzo San Giacomo i tassisti napoletani che hanno scioperato ieri, è stato spiegato da alcuni sindacalisti, «per dare la possibilità all'utenza di fruire del servizio senza pagare tariffe esorbitanti a causa del traffico».
Il corteo ha determinato ripercussioni sul traffico cittadino, in particolare lungo corso Umberto e la Polizia Municipale è dovuta intervenire per limitare al massimo le difficoltà degli automobilisti. In piazza Municipio, davanti al palazzo del Comune, però si sono radunati oltre 800 tassisti che hanno esposto striscioni e gridato slogan contro l'amministrazione comunale.
«Ci erano stati promessi dal sindaco - dice Guido Savastano, dell'associazione tassisti di base - dei tavoli dedicati, circa un mese fa, ma non abbiamo ancora visto nulla. Neppure la prefettura, da noi sollecitata, è riuscita a fare da collante tra i tassisti e il Comune».
L'astensione dal lavoro dei tassisti si è protratta fino alle 20 e non sono mancati momenti di forte tensione. A denunciarli Artusa (Sistema Trasporti): «Ieeri, come purtroppo accade ormai con preoccupante regolarità, Napoli è stata nuovamente paralizzata da uno sciopero dei taxi che ha trasformato il centro cittadino in un campo di battaglia. Durante la manifestazione alcuni conducenti Ncc sono stati bersagliati con lanci di uova lungo corso Umberto I. Si tratta di vere e proprie aggressioni, indegne di una citta' civile, che rappresentano un rischio concreto per la sicurezza pubblica e per gli operatori, uomini e donne che stanno semplicemente svolgendo il proprio lavoro» ha detto Francesco Artusa, presidente di Sistema Trasporti, associazione per il trasporto privato di Ncc e bus turistici.
«Le uova - continua Artusa -, hanno colpito parabrezza e autisti costringendoli a manovre pericolose, mentre i passeggeri che avevano scelto un servizio pubblico regolare, sono rimasti nel panico. Un gesto sconsiderato se solo si pensa al collega morto solo pochi giorni fa per una sassaiola. Queste azioni mettono a rischio la vita non solo dei conducenti, ma anche dei passeggeri e dei passanti. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con le rivendicazioni dei tassisti nè puà essere giustificato dal diritto di sciopero. Non possiamo più lavorare in questo clima di intimidazione e di impunità. Chiediamo che i nostri lavoratori vengano tutelati, come professionisti e come cittadini».
Il presidente denuncia inoltre, «l'assenza totale di iniziative da parte del Comune di Napoli, che continua a disporre controlli serrati sugli Ncc, ma non trova mai il coraggio di condannare pubblicamente questi comportamenti o avviare procedimenti disciplinari per revocare le licenze a chi si rende protagonista di violenze e minacce. Ancora più grave - aggiunge Artusa -, è il silenzio della Prefettura di Napoli, che da oltre un anno si rifiuta di ascoltare la categoria Ncc e continua a convocare tavoli solo con i rappresentanti dei taxi. È inaccettabile che manchi la voce di centinaia di lavoratori che ogni giorno garantiscono mobilità e servizi turistici essenziali per questa città».
Per questo faremo richiesta di un incontro urgente al Prefetto Michele Di Bari: «Le tensioni tra taxi e Ncc hanno ormai superato il limite. Chiediamo che la Prefettura e il Comune di Napoli intervengano immediatamente per ristabilire legalità, sicurezza e continuità del servizio».
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