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Quartieri Spagnoli

«Fai silenzio»: l’ordine del ras prima di sparare al 23enne

Dalle carte emerge un altro indizio contro Salvatore Percich

«Fai silenzio»: l’ordine del ras prima di sparare al 23enne

Nel riquadro Salvatore Percich

NAPOLI. «Fa ’o cess», l’equivalente di «fai silenzio». C’è anche questa espressione napoletana tra gli indizi a carico di Salvatore Percich, il ras dei Quartieri Spagnoli arrestato con l’accusa di essere mandante ed esecutore dell’agguato contro il 17enne I.C. e Umberto Catanzaro, ferito per errore al posto del minorenne.

Proprio il 23enne calciatore dilettante, intercettato in ospedale mentre parlava con familiari e amici, ha raccontato di aver riconosciuto la voce di “Sasy” mentre quest’ultimo gli parlava un attimo prima di fare fuoco. Era la notte del 19 settembre scorso in via Conte di Mola.

Le indagini dei carabinieri della compagnia Napoli Centro, coordinate dalla Procura antimafia, hanno ricostruito la vicenda grazie alla microspia pizzata nella stanza dei Pellegrini, alle immagini della videosorveglianza e alle confidenze ricevute da informatori con buone aderenze sul territorio. Gli indizi (fermo restando la presunzione d’innocenza di tutti gli indagati fino all’eventuale condanna definitiva) convergono su 5 persone: Salvatore Percich, un suo giovane parente, E.Z., L,L. e la fidanzata di quest’ultimo Anna Nesa.

Esecutore materiale sarebbe stato il 46enne ras, arrivato a via Conte Di Mola su un ciclomotore rubato in compagnia di due minorenne, di cui uno non ancora identificato. Per la preparazione dell’agguato e la complicità sono finiti nei guai la 20enne e il fidanzato, indagato a piede libero in quanto già detenuto per l’altro nel momento dell’esecuzione dei fermi poi tramutati in ordinanze di custodia cautelari.

Alla ricostruzione della sparatoria culminata nel ferimento di Umberto Catanzaro, mentre il vero bersaglio I.C. rimase illeso, ha contribuito pure un’amica del 23enne colpito. Aveva appuntamento con lui vicino a un tabaccaio dei Quartieri Spagnoli, ha riferito agli inquirenti, quando ha assistito alle varie fasi dell’agguato.

«Erano in tre su un motorino e avevano il volto coperto da maschere con naso lungo e bordi neri intorno ai fori per gli occhi. Non saprei quindi riconoscerli». Nella ricostruzione della Procura, sulla base del racconto delle fonti confidenziali tutte concordanti, alla base del risentimento di Salvatore Percich verso il 17enne I.C. ci sarebbe un video intimo che il ragazzo avrebbe fatto girare e in cui comparirebbe la ex fidanzata, imparentata con il ras.

Non solo: il minorenne avrebbe lasciato la ragazza per un’altra, al Pallonetto Santa Lucia. Un doppio affronto quindi, da lavare con il sangue. Al punto che il 46enne soprannominato “Sasy” (Salvatore) avrebbe deciso di partecipare in prima persona al delitto. Tutti i minorenne coinvolti nella vicenda giudiziaria, compresi I.C. e L.L. con il primo che successivamente andò a sparare il secondo, erano amici per la pelle fino a qualche settimana prima.

Poi un litigio per soldi e il video hot avrebbero messo in cattiva luce il 17enne, che infatti temeva qualcosa. La notte precedente aveva saputo da Catanzaro che l’altro ragazzo aveva compiuto un sopralluogo proprio in via Conte di Mola e si era allarmato.

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