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Al Monaldi

Fuori pericolo il bimbo di Gaza cardiopatico operato a Napoli

Riuscito l'intervento che ha salvato la vita al piccolo Rayan

Fuori pericolo il bimbo di Gaza cardiopatico operato a Napoli

Riuscito l'intervento - eseguito dall'equipe guidata da Guido Oppido, direttore dell'Uoc di Cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale Mondaldi - che ha salvato la vita al piccolo Rayan, arrivato da Gaza a Napoli per essere curato da una grave cardiopatia congenita.

Con lui anche i giovani genitori, ospitati nel parco dell'azienda ospedaliera nella casa di accoglienza Maria Rosaria Sifo Ronga. La famiglia ha anche ricevuto la visita dell'ambasciatrice della Palestina in Italia, Mona Abuamara, che ha incontrato e ringraziato i medici e tutto il personale che si è occupato della salute del bambino.

Preso in cura dall'Uoc di Cardiologia Pediatrica guidata da Maria Giovanna Russo, dopo le prime visite e la conferma della diagnosi, Rayan è stato preparato all'intervento.

«Semplificando, la malattia del piccolo Rayan - ha spiegato Oppido - è un difetto cardiaco congenito in cui entrambi i grandi vasi, aorta e arteria polmonare, originano dal ventricolo destro, con un circuito di sangue poco ossigenato». In queste condizioni il piccolo mostrava gravi segni di affaticamento cardiaco, da cui l'esigenza di procedere con l'intervento.

«È stata una ricostruzione molto complessa, ma alla fine tutto è andato per il meglio», ha proseguito il cardiochirurgo. Nei giorni scorsi Rayan si è ristabilito del tutto ed è stato dimesso. «Nonostante la sua età - hanno aggiunto i medici del Monaldi - ha mostrato tanto coraggio e non ha mai smesso di regalarci sorrisi. Poterlo curare e coccolare un po' è stato per tutti noi un privilegio, ricordandoci ogni giorno il senso più profondo del nostro lavoro: restituire ai bambini come lui la possibilità di crescere, giocare e sperare nel futuro».

Anche ai successivi controlli di follow-up le condizioni del bimbo sono apparse ottimali. «Ogni storia come quella del piccolo Rayan - ha commentato la direttrice generale Anna Iervolino - rappresenta l'essenza più autentica della nostra missione: garantire cure di altissima complessità a tutti i bambini, senza distinzione di provenienza o condizione. Dietro a ogni successo clinico c'è un lavoro di squadra che unisce professionalità, competenza e un profondo senso di umanità. È questo il valore che rende il Monaldi un punto di riferimento nazionale e internazionale nella sanità pubblica».

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