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Droga e stese per comandare, spallata ai due clan di Pianura

Mano pesante del giudice del rito abbreviato, disposti oltre 140 anni di carcere

Droga e stese per comandare, spallata ai due clan di Pianura

Nei riquadri gli imputati Emanuele Marsicano, Patrizio Cuffaro, Francesco Marfella, Luca Battista, Carlo Pulicati, Rosario Iorio e Christian Titas

NAPOLI. Spaccio no stop e scorribande armate per conquistare il monopolio degli affari criminali a Pianura, arriva la stangata giudiziaria per le nuove leve della mala di Napoli Ovest. Il processo di primo grado celebrato con la formula del rito abbreviato ha visto alla sbarra alcuni degli ultimi ras dei clan Esposito-Marsicano e Carillo-Perfetto e il gip Fiore, dando ampio accoglimento alle richieste di pena avanzate dalla Procura, ha disposto quindici condanne, per un totale di oltre 140 anni di reclusione.

Pene severe soprattutto per i presunti capi delle due holding rivali. Queste, nel dettaglio, le condanne inflitte dal giudice: Emanuele Marsicano, difeso dall’avvocato Mauro Zollo, 18 anni in continuazione con un altra sentenza (il babyras se l’è dunque cavata con un aumento di soli 2 anni), Brigida Arillo, 8 anni e 8 mesi; Luca Battista, 12 anni; Patrizio Cuffaro, 10 anni; Salvatore D’Anna, 8 anni; Salvatore Di Maria, 4 anni e 8 mesi; Giuseppina Pia Esposito, 4 anni; Rosario Iorio, 9 anni e 4 mesi; Vitale Luongo, 8 anni; Rosario Maglione, 9 anni; Angelo Marasco, 5 anni e 4 mesi; Francesco Marfella, 10 anni; Carlo Pulicati, 11 anni e 4 mesi; Emanuele Summa, 9 anni; Christian Titas, 15 anni e 4 mesi.

Le indagini, che a novembre scorso avevano portato all’esecuzione di ben quindici arresti, erano iniziate nel 2022 e sono state condotte dai poliziotti della Squadra mobile sotto il coordinamento della Dda. Documentata una vasta attività del clan Marsicano, gestita nell’ultima versione per la maggior parte da giovani e rampanti affiliati. Il gruppo era armato e avrebbe compiuto raid nella zona di via Evangelista Torricelli, feudo del clan nemico Carillo-Perfetto (erede dei Pesce).

A questi ultimi sarebbe legato Patrizio Cuffaro detto “Scantinato”, accusato del tentato omicidio di Antonio Gaetano “Biscotto”. Era il 24 agosto 2022 e già dallo stesso giorno le microspie registrarono una conversazione tra gli indagati che miravano a vendicarsi rapidamente del ferimento del loro reggente sul territorio. Fu “Manuè” dal carcere a invitare i soci ad aspettare: «Facciamo calmare prima le acque». Gli imputati erano a vario titolo accusati di associazione mafiosa, detenzione e porto di armi da fuoco, estorsione, utilizzo illecito di apparati telefonici in stato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

La contestazione di 416bis riguardava Emanuele Marsicano, Francesco Marfella, Luca Battista, Carlo Pulicati, Christian Titas e Rosario Iorio. Tra gli indagati Antonio Gaetano, vittima a febbraio 2023 di un agguato a Mergellina e poi morto due giorni dopo in ospedale. Il provvedimento restrittivo ha inoltre colpito due pezzi grossi del clan Vigilia di Soccavo, rispettivamente reggente sul territorio e braccio destro: Emanuele Summa “’o piccone” e Rosario Maglione. Le intercettazioni avevano fatto luce sull’alleanza con Battista e Marfella. Sotto processo sono finite inoltre Giusy Esposito e Brigida Arillo, rispettivamente moglie e suocera del giovane ras Emanuele Marsicano.

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