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L'indagine

Cadavere con la testa fracassata, il giallo di San Giovanni a Teduccio

Raffaele Di Nunzio, 59enne di Barra, sarebbe vittima di un’aggressione o di una caduta

Cadavere con la testa fracassata, il giallo di San Giovanni a Teduccio

NAPOLI. Caduta accidentale o alterco finito male. Sono queste le due piste che investigatori dell’Arma e inquirenti stanno battendo per cercare di fare luce sulla morte di Raffaele Di Nunzio, 59enne venditore ambulante, trovato cadavere alle prime luci di ieri all’interno del laboratorio del panificio “Caputo”, in corso San Giovanni a Teduccio.

È un giallo la morte del commerciante, 59enne originario di Torre del Greco ma residente a Barra. È stato trovato senza vita con una ferita alla testa al civico 168 di corso San Giovanni. La vittima in passato aveva avuto qualche piccolo guaio con la legge, ma si tratta di vicende molto risalenti nel tempo, motivo per il quale i carabinieri, che stanno indagando sul caso, escludono al momento che la misteriosa morte di Di Nunzio possa essere maturata negli ambienti della criminalità della zona.

La vittima vendeva pane soprattutto nei giorni festivi e probabilmente si trovava a San Giovanni a Teduccio per acquistare una fornitura da qualche panificio per poi venderla in altri quartieri. Aveva una ferita alla testa dall’origine incerta, su cui sono in corso accertamenti.

Potrebbe essersela procurata cadendo a causa di un malore o potrebbe essere stato colpito con un oggetto pesante, forse un bastone. Le indagini sono condotte dai carabinieri del nucleo Operativo della compagnia Poggioreale e della stazione di San Giovanni a Teduccio, che stanno vagliando le immagini delle telecamere della zona e sono alla ricerca di eventuali testimoni: missione non semplice visto che il decesso sarebbe avvenuto a tarda ora, quando in strada era ormai presente pochissima gente.

Un aiuto potrebbe però arrivare dalle telecamere di videosorveglianza, sia pubblica che privata, presenti in quella zona di corso San Giovanni a Teduccio, strada ad alta densità commerciale e lungo la quale sono presenti diversi occhi elettronici. La morte di Raffaele Di Nunzio resta però al momento avvolta nel mistero.

Le ferite lacerocontuse riscontrate sul capo non sembrerebbero, almeno da una prima analisi, compatibili con un colpo inferto con un oggetto particolarmente pesante o appuntito: non è però da escludere che l’eventuale aggressore possa aver usato un bastone.

I carabinieri non vogliono però lasciare nulla di intentato e nelle ore successive al ritrovamento del cadavere hanno anche interrogato alcuni parenti del 59enne nella speranza di capire se il malcapitato abbia avuto negli ultimi tempi contrasti con gente poco raccomandabile.

Un’ipotesi ancora tutta esplorare, anche perché Di Nunzio, al netto di alcune piccole vecchie vicissitudini giudiziarie, non risulta in alcun modo collegato e neppure vicino agli ambienti della criminalità della periferia est di Napoli. Qualcuno, però, potrebbe aver avuto intenzione di allungare le mani sull’attività lavorativa della vittima, magari con un tentativo di estorsione non andato a buon fine. La salma è stata intanto sequestrata e le prime risposte potrebbero arrivare a breve dagli esiti dell’autopsia.

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