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Ponticelli
05 Novembre 2025 - 08:23
Nella foto controlli dei carabinieri tra le strade di Ponticelli; nel riquadro l’arrestato Maurizio Abbagnara, 48 anni
NAPOLI. È stato arrestato ieri dai carabinieri Maurizio Abbagnara, 48enne di Ponticelli, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale di Napoli per il reato di contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Gli uomini dell’Arma hanno bussato alla sua abitazione, in una zona periferica del quartiere, notificandogli il provvedimento restrittivo che deriva da una sentenza definitiva e accompagnandolo dopo le formalità burocratiche al carcere di Poggioreale.
Maurizio Abbagnara, che non ha condanne a carico per camorra né è attualmente ritenuto organico a clan, fu arrestato il 7 agosto del 2024 perché insieme a un coetaneo si trovava in un garage in via Ventotene di Arpino di Casoria, al cui interno i carabinieri trovarono e sequestrarono quasi una tonnellata di “bionde” dirette secondo gli investigatori a Forcella e al Borgo Sant’Antonio Abate, zone in cui si trovano le basi gestite dagli specialisti nel settore.
La detenzione dell’allora 47enne durò poco: ben presto tornò in libertà, rimanendoci fino a ieri. Di Maurizio Abbagnara le cronache si occuparono per la prima nel 2011, quando fu arrestato (e poi assolto) per estorsione continuata e aggravata nell’ambito di un’inchiesta sul “nuovo catello criminale del parco Conocal definito allora “Circone-Perrella-Ercolani”. Furono i poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile della questura di Napoli con i colleghi della squadra giudiziaria del commissariato Ponticelli a condurre l’indagine culminata in tre arresti.
Le vittime, vincendo il timore di eventuali ritorsioni, fornirono un importante contributo collaborativo all’inchiesta, consentendo l’acquisizione di preziosi elementi di riscontro al quadro indiziario emerso. A marzo 2011 finì in manette Maurizio Abbagnara, sorvegliato speciale con frequentazioni in ambienti vicini ai Perrella, sempre per una vicenda di “pizzo”.
L’operazione nacque e si concretizzò in seguito all’intensificazione, in quel periodo, delle attività operative e investigative a fronte della recrudescenza dei fenomeni criminali nella zona di Ponticelli, che si manifestavano attraverso numerose estorsioni nei confronti di imprenditori e commercianti del quartiere.
Non soltanto: si verificavano in quel periodo numerose sparatorie nelle aree più popolari del quartiere, conseguenti l’insorgere di dissidi tra le varie fazioni criminali della zona. Altri tempi, ma ancora oggi Ponticelli è nella morsa della criminalità nonostante inchieste e arresti hanno portato alla decapitazione dei clan a livello di vertici.
A farsi la guerra sul campo sono rimasti luogotenenti, non molto, e gregari che per un lungo periodo si sono affrontati a colpi di bombe. Al momento la situazione sarebbe un poco più tranquilla, ma gli abitanti del quartiere non si fidano e appena sentono rumori sospetti, tempestano di chiamate i centralini delle forze dell’ordine. È successo anche la settimana scorsa, quando un comune petardo scoppiato è stato scambiato per un ordigno.
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