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La vertenza

In piazza va l’ira dei farmacisti

Presidio dei lavoratori davanti alla sede di Federfarma per chiedere il rinnovo del contratto collettivo

In piazza va l’ira dei farmacisti

NAPOLI. Anche i farmacisti campani sono scesi in piazza ieri (nella foto) per chiedere il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle farmacie private, scaduto da oltre un anno. In via Toledo, davanti alla sede di Federfarma Napoli, si è svolto un presidio regionale unitario organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil nell’ambito dello sciopero nazionale del settore.

Dalle 11 alle 13, lavoratrici e lavoratori delle farmacie private hanno manifestato per chiedere un immediato ritorno al tavolo delle trattative, denunciando la “chiusura” di Federfarma di fronte alle richieste di aumenti salariali adeguati, tutele normative aggiornate e riconoscimento del valore professionale di chi ogni giorno garantisce assistenza sanitaria di prossimità. Il contratto, scaduto il 31 agosto 2024, non è ancora stato rinnovato nonostante la procedura di raffreddamento del 20 ottobre scorso si sia conclusa con un nulla di fatto.

«Le farmacie private sono un presidio sanitario essenziale – sottolineano i sindacati – e il personale che vi lavora rappresenta il primo punto di riferimento per milioni di cittadini in materia di salute e prevenzione. È inaccettabile che a questa professionalità non corrisponda un giusto riconoscimento economico».

Tra le principali richieste dei sindacati figurano adeguamenti salariali in linea con l’inflazione, una migliore conciliazione tra vita e lavoro, la valorizzazione delle competenze e percorsi di formazione coerenti con la “farmacia dei servizi”, in linea con l’evoluzione del sistema sanitario.

«Il lavoro nelle farmacie private è un pilastro della sanità territoriale – ribadiscono Filcams, Fisascat e Uiltucs Campania –. È tempo che a chi ogni giorno offre consulenza, assistenza e cura ai cittadini venga riconosciuto il giusto valore economico e professionale».

Da Napoli si alza quindi forte l’appello a Federfarma, affinché ponga fine a una stasi che penalizza migliaia di farmacisti in tutta Italia. Lo sciopero nazionale d ha visto manifestazioni anche a Roma, Milano, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Cesena, Rimini, Venezia, Torino, Bolzano, Trieste, Cagliari, Genova, Ancona, L’Aquila, Perugia, Matera, Campobasso, Bari, Reggio Calabria, Palermo e Catania.

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