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Il caso

Centro Storico, “serrata" dei locali per protesta contro la stretta alla movida

Chiusura anticipata alle 22 decisa dai gestori contro l'ordinanza del sindaco Manfredi

Centro Storico, “serrata" dei locali per protesta contro la stretta alla movida

NAPOLI. La protesta è partita ieri sera, contro la stretta sugli orari della movida. Al Centro Storico i gestori dei locali hanno anticipato la chiusura alle ore 22, in segno di dissenso verso l'ordinanza firmata dal sindaco Gaetano Manfredi che prevede la chiusura anticipata all'1.30 nei weekend e alle 00.30 nei restanti giorni della settimana per le attività commerciali nella zona a ridosso di via Domenico Capitelli e via Cisterna dell'Olio.

Un'ordinanza, valida per due mesi, adottata con l'intenzione di regolamentare la movida in un’area dove, negli ultimi anni, sono proliferati i nuovi locali in aggiunta a quelli storici. Il provvedimento sindacale prevede misure specifiche per il contenimento dell’inquinamento acustico.

Disposizioni contestate dai gestori, decisi con la loro iniziativa a «far capire cosa significa davvero 'spegnere' un quartiere», spiegano dall’Oak in vico della Quercia. «Abbiamo sempre rispettato le regole e continueremo a farlo. Crediamo però - dicono - che il valore di un quartiere stia nella collaborazione di chi lo vive ogni giorno. Siamo per le regole, ma soprattutto per il dialogo e il rispetto reciproco».

In un post sui social, scrive Gianni Fiorito del Superfly soul bar: «Chiudiamo prima di quanto impone la nuova ordinanza del sindaco Manfredi che limita gravemente il nostro lavoro. Ordine che per adesso riceviamo solo noi gestori di questo quadrilatero urbano (via Cisterna dell'olio, Vico Quercia, via Capitelli e vicoli limitrofi), ma che a breve (magari appena dopo le imminenti elezioni regionali...) potrebbe estendersi a tutto il centro storico».

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