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Campania fanalino di coda per occupazione e salari dei manager

All’assemblea di Manageritalia Campania emerge un quadro preoccupante: occupazione sotto la media nazionale e retribuzioni tra le più basse d’Italia, con un divario ancora più marcato per le donne.

Ciro Turiello

Ciro Turiello

NAPOLI. I numeri dell’occupazione dei manager in Regione Campania sono tutti sopra la media nazionale, ma i conti sulle retribuzioni non tornano. Soprattutto quelli delle donne, e occorre intervenire con politiche mirate. Questi i temi al centro della discussione nell’assemblea di Manageritalia Campania che si è svolta ieri nella sede dell’Associazione in via Medina 40 a Napoli.

Altro argomento sul tavolo quello della crescita, partendo dai dati Istat che vedono l’occupazione totale in Campania al 45,4% (32,3% donne e 58,7% uomini) e Napoli 104esima provincia in questa classifica con il 42,6% (28,9% donne e 56,6% uomini), dunque sotto la media nazionale pari al 62,2% (53,3% donne e 71,1% uomini).

Migliori i dati dei 25-34enni: a Napoli la media totale è del 44,7% (donne al 36,8% e uomini al 52,5%), mentre a livello regionale la media per i giovani sale al 48,7% (donne 39,8% e uomini 57,5%). In questa fascia d’età la media nazionale è del 68,7% con il 60,8% delle donne e il 76,2% degli uomini.

Guardando, invece, alle retribuzioni (quella lorda oraria per i dipendenti), se in Italia la media è di 14,78 euro, (15,40 uomini e 13,88 donne), in Campania è ancora molto più bassa (12,62 euro, 12,03 per le donne e 12,91 per gli uomini), valori non così distanti da quello minimo legale proposto dalle forze sindacali di 9 euro.

Alla luce di questi dati, interessanti gli spunti emersi nel corso della tavola rotonda “Legge di Stabilità 2025 e Stato dell’arte del rinnovo del CCNL”. Un importante momento di riflessione e di dibattito, in cui sono state ricordate innanzitutto le importanti novità contenute nel nuovo contratto 2026-2028, che riguarda oltre 10mila imprese e 32mila dirigenti a livello nazionale, a partire dal rafforzamento del welfare contrattuale, le misure per favorire il ricambio generazionale, il sostegno alla genitorialità e la parità retributiva di genere. In parallelo e in linea con quanto già espresso a livello nazionale, Manageritalia Campania ha ribadito le criticità della manovra economica all’esame del Parlamento sugli aspetti legati sia all’ennesima rottamazione delle cartelle esattoriali, sia all’assenza di investimenti orientati alla crescita.

Per Ciro Turiello, Presidente di Manageritalia Campania “i dati sull’occupazione e le retribuzioni in Campania, emersi durante la nostra Assemblea, confermano una situazione che richiede interventi urgenti e mirati. L’occupazione resta sotto la media nazionale, con un divario ancora più evidente per le donne. Se tra i giovani registriamo segnali di miglioramento, le retribuzioni continuano a essere troppo basse, soprattutto per le donne manager, e questo penalizza il merito e la crescita. Come Associazione - conclude Turiello -, riteniamo essenziale promuovere l’occupazione femminile e giovanile con politiche attive e formazione mirata, favorire la parità salariale attraverso trasparenza e incentivi alle imprese virtuose, sostenere lo sviluppo dei settori ad alto valore aggiunto per creare lavoro qualificato, e rafforzare il dialogo con le istituzioni per valorizzare le competenze e far crescere il territorio. La Campania ha talento, energia e potenziale. Ora serve una visione condivisa e il coraggio di agire. Manageritalia è pronta a fare la propria parte, con responsabilità e determinazione.”

In conclusione in Campania i manager crescono del +3%, superando la media nazionale. Napoli è la provincia con più dirigenti (1.623), con un forte aumento delle donne manager (+8,9%). Salerno registra un +6%, con una crescita femminile del 7%. Benevento è stabile con 174 dirigenti. Caserta (-0,6%) e Avellino (-2,5%) mostrano una flessione, probabilmente legata a cambiamenti nel tessuto economico e imprenditoriale locale.

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