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Scacco alla gang delle spaccate

Sei condanne in primo grado: quasi 5 anni a testa per i capi Riccardi Catino e Aristarco

Scacco alla gang delle spaccate

NAPOLI. Raffica di furti con la tecnica della spaccata, la banda di napoletani che lo scorso anno ha seminato il panico nel Casertano rimedia sei condanne al termine del processo di primo grado. Le pene, almeno per alcuni degli imputati, si sono però rivelate inferiori rispetto a quanto chiesto dal pm al termine della requisitoria.

Queste nel dettaglio le condanne disposte dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti dei presunti componenti della gang, tutti accusati di associazione per delinquere di tre furti ai danni di altrettante tabaccherie: Ciro Riccardi Catino, 4 anni e 10 mesi 10 a fronte di una richiesta di 5 anni; Ciro Storto, 2 anni e 2 mesi a fronte di una richiesta di 2 anni e 6 mesi; Luca Gabella, 2 anni 2, sei mesi in meno rispetto alla richiesta della Procura; Giovanni Cacace, 2 anni e 2 mesi, 6 mesi in meno rispetto alla richiesta del pm; Davide Antinori, 3 anni e 6 mesi a fronte di una richiesta di 4 anni; Giuseppe Aristarco, 4 anni e 8 mesi, come richiesto dal pubblico ministero.

Gli imputati si trovano tutti agli arresti domiciliari e sono difesi dagli avvocati Salvatore Impradice, Luigi Poziello, Stefano Vaiano e Giovanna Iodice. L’indagine, condotta dai carabinieri di Caserta, anche mediante attività tecniche di intercettazione e acquisizione di immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, aveva permesso di far luce su tre furti avvenuti nei primi mesi del 2024, tra gennaio e marzo, ai danni di altrettante rivendite di tabacchi del Casertano. I ladri erano riusciti a trafugare complessivamente oltre 33mila euro in sigarette e Gratta e Vinci, oltre a 5.500 euro in contanti.

Si tratta del tabacchi a San Clemente, in via Caprio, del tabacchi in via Michele Monaco a San Prisco, e del tabacchi in via Francesco d’Assisi a Maddaloni. Tutti e tre i furti erano stati consumati durante la pausa pranzo, dunque a colpo sicuro. Il modus operandi prevedeva l’arrivo davanti alla tabaccheria con un furgone a noleggio, sul quale erano apposte targhe contraffatte. Dal veicolo scendevano due malviventi, con il volto parzialmente travisato, che, mediante l’utilizzo di chiavi adulterate, accedevano all’interno dell’esercizio commerciale, asportando sigarette, Gratta e Vinci e denaro contante. Nel frattempo, gli altri complici si allontanavano a bordo del furgone per non destare sospetti, per poi tornare dopo pochi minuti, giusto il tempo necessario per prelevare i complici con il bottino e darsi alla fuga.

L’attività investigativa aveva consentito, inoltre, di documentare almeno altri cinque sopralluoghi finalizzati alla commissione di furti, non andati però a buon fine, presso rivendite di tabacchi situate nei comuni di Casapulla, Montecorvino Rovella, Bacoli, nonché nei quartieri Vomero e via Toledo a Napoli. I sei destinatari del provvedimento cautelare erano riusciti però a cavarsela con gli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni. Ad agosto scorso per la gang era arrivato il rinvio a giudizio. Ieri la prima sfilza di condanne. Ben sei.

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