In occasione del 36esimo anniversario della strage del bar Sayonara del 1989, nel quartiere napoletano di Ponticelli si è svolta la XV edizione della marcia in memoria di Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera, vittime innocenti di mafia.
L’11 Novembre 1989, a Napoli, al centro del quartiere di Ponticelli, nel corso di un regolamento di conti per il controllo del territorio fra clan camorristici rivali, venivano feriti a morte quattro innocenti.
Le vittime erano persone perbene, senza colpa, ciascuna con una propria storia di “normalità” e di “sogni” spezzata. Come loro, le tante altre vittime innocenti del nostro territorio, uccisi per sbaglio o caduti nel fuoco incrociato di bande che agiscono indisturbate.
«Oggi siamo centinaia in piazza perché a più di trent’anni dalla strage, Ponticelli continua ad essere un quartiere marginalizzato, che ha visto un aumento esponenziale della criminalità e delle vittime innocenti» dichiara Andrea De Angelis referente del Presidio di Libera di Ponticelli.
«Eppure la marcia di oggi dimostra che le esperienze virtuose di partecipazione dal basso resistono alle ingiustizie che opprimono le periferie, di Napoli e del mondo. - prosegue - Sono infatti Pace e Giustizia le parole chiave per la marcia di quest’anno: in questi ultimi anni, i conflitti armati e le stragi nel mondo ci hanno riconfermato che questi valori fondamentali devono ritornare al centro del dibattito culturale e dell’agenda politica, affinché le comunità territoriali e le popolazioni civili possano scrivere il proprio futuro, liberi dalle criminalità organizzate».
Così, come ogni anno, la Fondazione Polis della Regione Campania, il Coordinamento Campano dei Familiari delle Vittime Innocenti della Criminalità e il Presidio di Libera Ponticelli “Vittime dell'11 Novembre 1989” e le realtà aderenti (ArciMovie, SVT, Caccioppoli, TerradiConfine APS, Casa del Popolo, ReMida Napoli) ha organizzato la marcia di oggi.
«Celebrare per il quindicesimo anno le vittime innocenti della Strage di Ponticelli, a trentasei anni dalla loro uccisione, significa testimoniare che il quartiere oggi non è nelle mani dei clan, ma di coloro che, nella memoria delle vittime, affrontano quotidianamente le battaglie per affermare la legalità, la giustizia, i diritti essenziali di ciascuna persona e dell'intera collettività» dichiara don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania.
Nei giorni scorsi le stesse associazioni hanno coinvolto la comunità di Ponticelli in una serie di iniziative di avvicinamento alla marcia, a partire dai più piccoli.
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