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l'inchiesta
12 Novembre 2025 - 09:08
NAPOLI. Fiumi di droga, soprattutto cocaina, ma anche un’estorsione da 32.500 euro, scattano sette arresti tra Napoli, Casoria e il Sannio. La polizia di Stato di Benevento, con l’ausilio dell’unità cinofila e del Reparto Volo della questura di Napoli ha eseguito alle prime luci di ieri un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia nei confronti di sette indagati persone (di cui cinque in carcere e due agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da sparo.
Il gip, dando ampio accoglimento alla linea della procura ha disposto il carcere Edoardo Musella, 44enne di Casoria; Gennaro Musella, 66enne del Vasto; Giuseppe Mucci, 57enne di Benevento; Bruno Adinolfi, 32enne del Vasto; Roberto Marino, 51enne di Altavilla Irpina, e Sabato Ferrante, 24enne di Avellino. Arresti domiciliari invece per Patrizio Buonocore, 61enne napoletano residente a Giugliano; e Gennaro Ferrante, 31enne di Avellino. All’appello però Edoardo Musella, riuscito a sottrarsi al blitz di ieri mattina. La Squadra mobile sannita è però già sulle sue tracce e non è da escludere una svolta già nelle prossime ore.
Restano intanto agli atti le accuse formulate dalla Procura di Napoli. Di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga rispondono i due Musella, Buonocore, Mucci, Marino e Adinolfi. Al vertice della holding si sarebbe posizionato, in particolare, Gennaro Musella, «organizzatore dei viaggi necessari per il trasporto della sostanza, nonché di corriere, coadiuvando il figlio Edoardo nell’attività di organizzazione e commercio». Le attività della holding di narcos sarebbero iniziate nell’aprile 2023 e sarebbero andate avanti fino al blitz di ieri. L’organizzazione avrebbe trafficato sopratutto cocaina, anche in ingenti quantitativi. In un’occasione la polizia ha registrato infatti una cessione dal valore di circa 5mila euro in favore di Mucci; in un’altra dal valore stimato di 4.100 euro, sempre in favore dell’indagato Mucci.
Dall’inchiesta è però emerso anche un altro inquietante retroscena. Marino e i due Ferrante sono infatti accusati di un’estorsione quantificata in 32.500 euro. La vittima designata, finita nel mirino a causa di un pregresso debito mai sanato, il 5 dicembre 2022 venne minacciata con una mitraglietta, colpita con il calcio di una pistola, dopodiché pestata a sangue con calci e pugni. Il malcapitato era per sua fortuna riuscito a cavarsela con un trauma cranico e una prognosi di cinque giorni, dunque senza danni permanenti. Dopo due anni di indagini, l’inchiesta sulla gang di narcotrafficanti-estorsori è arrivata a una svolta. Per chiudere definitivamente il cerchio delle indagini ferma restando la presunzione di innocenza per tutti gli indagati fino a prova contraria manca però ancora Edoardo Musella, ritenuto uno dei registi del maxi-traffico di droga.
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