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13 Novembre 2025 - 08:34
NAPOLI. Condanna al ribasso per il ras del Bronx di San Giovanni a Teduccio. La seconda sezione della Corte di assise di appello di Napoli ha rideterminato la pena a carico di Francesco Silenzio, ad oggi agli arresti domiciliari, e Salvatore Silenzio, rispettivamente in 13 anni e 8 mesi di reclusione e 8 anni e 3 mesi rispetto ai 20 anni di reclusione e a 9 anni e 4 mesi che erano stati inflitti da un’altra sezione della Corte di assise di appello di Napoli a settembre 2024. Determinanti ai fini del nuovo verdetto si sono rivelate le argomentazioni del difensore degli imputati, l’avvocato Salvatore D’Antonio.
La Corte ha deciso a seguito dell’annullamento da parte della Corte di Cassazione che disponeva la celebrazione di un nuovo processo di merito nei confronti di Francesco Silenzio per l’omicidio della Annamaria Palmieri e per le contestazioni di aver promosso e diretto a San Giovanni a Teduccio l’omonimo clan con base nel Bronx di via Taverna del Ferro nonché di aver promosso e diretto una associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, esperito una serie di estorsioni e tentate estorsioni tutte aggravate dall’agevolazione mafiosa, avendo favorito il clan camorristico Silenzio.
Mentre a Salvatore Silenzio veniva contestata la partecipazione al clan nonché di aver compiuto una serie di reati satellite finalizzati a favorire il clan Silenzio. Francesco Silenzio era stato condannato in primo grado a 20 anni per aver promosso e diretto il clan, ma era stato assolto dall’omicidio della Palmieri Annamaria. In secondo grado la Corte di assise di appello, pur confermando la sentenza, lo riteneva responsabile anche dell’omicidio.
Successivamente veniva proposto ricorso per Cassazione e la Corte, accoglimento le deduzioni difensive del penalista D’Antonio, aveva annullato con rinvio la sentenza. La Corte di assise di appello ha riconosciuto poi la continuazione tra la sentenza emessa con un’altra sentenza emessa nei confronti di Silenzio che sanciva l’appartenenza dello stesso dagli anni dal 2007 con condotta perdurante al clan Formicola, riducendo la pena disposta in quella sentenza da 10 anni e 5 mesi a 2 anni e 4 mesi 4, disponendo quindi complessivamente per entrambi i processi una pena di 16 anni di reclusione.
Il ras è stato comunque ritenuto responsabile del delitto anche nell’appello-bis. Palmieri fu uccisa nel gennaio 2018. Era sua parente prima alleata e poi acerrima nemica per essere rimasta fedele ai Formicola. L’accusa scaturiva dalla collaborazione di Antonio Costabile “’o cerrano”, che aveva fatto luce sull’agguato alla donna che pagò con la vita il fatto di aver favorito in una vicenda privata Assunta Formicola, ex moglie di Francesco Silenzio.
La ricostruzione non convinse il giudice, che ha accolto le argomentazioni tese a smontare le dichiarazioni del pentito nonché di altri sette collaboratori di giustizia. Silenzio era stato così assolto, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio.
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