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Giustizia
13 Novembre 2025 - 19:53
Francesco Pio Maimone e Francesco Pio Valda
Si è svolta oggi l’udienza di secondo grado nel processo a carico di Francesco Pio Valda, il 21enne condannato all’ergastolo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, avvenuto il 20 marzo 2023 sul lungomare di Napoli. Durante la sessione, il presidente della Corte di Assise d’Appello ha letto una lettera scritta di suo pugno dall’imputato, attualmente detenuto in carcere a 19 anni.
Nel testo, Valda esprime pentimento per il gesto che ha strappato la vita al giovane pizzaiolo e per il dolore causato alla famiglia Maimone. La missiva si apre con un’ammissione di responsabilità e le scuse rivolte alla famiglia della vittima, sottolineando come il peso di quella tragedia lo abbia consumato giorno dopo giorno.
L’imputato, che ha perso il padre in un agguato di camorra e ha sofferto l’assenza della figura materna, confessa le proprie fragilità e le difficoltà personali. «Non ho frequentato scuole, anzi confesso che nel carcere ho scoperto lo studio» scrive Valda, «e frequento ora una scuola superiore Ipsia. Riconosco di essere cambiato e di voler dare un senso alla mia vita». La sua riflessione si sofferma sul desiderio di riscatto, che ha maturato attraverso lo studio e la consapevolezza delle proprie responsabilità.
La lettera, di quattro pagine, ripercorre anche i dettagli della notte fatale. È stata resa nota dopo la discussione degli avvocati di tre imputati che con lui sono coinvolti in questo processo. Nella lettera Valda ha sottolineato, dopo avere chiesto scusa per il dolore che ha provocato alla famiglia Maimone, la sofferenza per non avere avuto intorno a sé una famiglia come quella di Francesco Pio.
Il suo legale, l'avvocato Antonio Iavarone, farà la sua arringa difensiva il prossimo 20 novembre. Lo stesso giorno Valda, collegato in videoconferenza, rilascerà dichiarazioni spontanee. Poi la decisione dei giudici.
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