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Secondigliano

Auto “ripulita”, Gelsomino di nuovo nei guai

Arrestato il fratello dell’estorsore del clan Licciardi: si indaga sul bottino scomparso

Auto “ripulita”, Gelsomino di nuovo nei guai

I fratelli Giuseppe e Luca Gelsomino

NAPOLI. Il 4 ottobre scorso è stato rapidissimo. Ha adocchiato una giovane donna ben vestita arrivata da sola in macchina di sera a Secondigliano, che aveva parcheggiato sul corso omonimo per entrare in un bar a bere un caffè. Così, Giuseppe Gelsomino (nella foto a sinistra), 34enne più che noto alle forze dell’ordine nonché fratello di Luca Gelsomino (nella foto a destra) ritenuto vicino ai Licciardi, ha pensato che poteva portarle via la borsa con il contenuto.

Così ha fatto, aprendo la portiera dell’auto mentre la vittima stava ripartendo, restando probabilmente sorpreso quando ha visto che dentro c’erano diverse migliaia di euro. Un bottino cospicuo e per ora salvo, ma per lui l’8 novembre scorso sono scattate le manette per furto aggravato grazie alle indagini dei poliziotti della squadra investigativa e operativa del commissariato Secondigliano (diretto dal vice questore Tommaso Pintauro).

Gli investigatori, visionando le immagini della sorveglianza della zona e compiendo investigazioni di tipo tradizionale, hanno raccolto indizi che la procura ordinaria ha valutato come sufficienti pr chiedere al gip l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare. Giuseppe Gelsomino ha capito che la polizia stava indagando su di lui per quell’episodio e si è reso irreperibile per qualche giorno, fino a quando ha deciso di consegnarsi alle autorità presentandosi al carcere di Secondigliano. Lì gli è stato notificato il provvedimento restrittivo.

Dalla ricostruzione degli inquirenti (ferma restando la presunzione d’innocenza per l’indagato fino all’eventuale condanna definitiva) si evince che Giuseppe Gelsomino ha agito da solo. È stato visto entrare in azione e fuggire con uno scooter che aveva lasciato a pochi metri. La sua azione nell’esecuzione del reato è stata fulminea: da manuale, se ne esistesse uno per i ladri, anche se assolutamente da non imitare.

Quando si è accorto che la vittima usciva dalla macchina quando la borsa in mano, non si è fatta prendere dalla frenesia pur potendo in teoria già agire con la tecnica dello scippo. Invece ha aspettato il momento opportuno per entrare in azione, arrivato nel momento in cui la donna è risalita sulla vettura per ripartire poggiando la borsa con i soldi all’interno sul sedile del passeggero.

In quel momento il 34enne ha aperto la portiera da quel lato, non ancora chiusa con il pulsante di sicurezza, e in un attimo l’oggetto è passato nelle sue mani. Infine la fuga a tutta velocità, ripresa dalle telecamere della zona. È probabile che avesse adocchiato la giovane donna, incensurata, che ha fornito agli investigatori una spiegazione sul possesso in contanti di tutti quei soldi. Altri accertamenti comunque, sono in corso e lei non è indagata.

Quanto al 34enne, era già conosciuto dalle forze dell’ordine per furto. In passato è stato arrestato o denunciato anche per rapina e scippo. Non ha invece legami con la criminalità organizzata. Giuseppe è il fratello di Luca Gelsomino, arrestato due mesi fa per estorsione a un imprenditore edile, da cui si presentarono in tre: Pietro Izzo “o’ pompiere”, lui e Giovanni Napoli.

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