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Malanapoli
14 Novembre 2025 - 08:10
Nei riquadri il 22enne ras di Pianura, Massimiliano Santagata e Luca Battista, obiettivo dell’agguato scattato il 4 maggio 2024
NAPOLI. È sospettato di essere uno dei protagonisti dell’ultima, sanguinosa faida di Pianura. La condanna di primo grado non è però ancora arrivata, nel frattempo le esigenze cautelari si sono attenuate e per Massimiliano Santagata, 22enne con allarmanti aspirazioni da ras, scatta l’inattesa scarcerazione.
Il colpo di scena si è consumato ieri pomeriggio e porta la firma del gip davanti al quale Santagata è attualmente imputato. Il giudice, accogliendo l’istanza e le argomentazioni dei legali del presunto boss, i penalisti Domenico Dello Iacono e Anna Savanelli, ha deciso di concedere al giovane gli arresti domiciliari nella sua abitazione pianurese.
Già ieri Santagata ha così lasciato il carcere per fare rientro nel proprio quartiere di origine. La sua presenza in zona potrebbe però innescare adesso più di qualche fibrillazione tra i gruppi di mala di Pianura, ancora attivi e temibili nonostante le decine di arresti e le condanne incassate nel corso degli ultimi anni. Massimiliano Santagata, insieme a Francesco Olgato e Salvatore Carpentieri, era stato arrestato ad agosto dello scorso anno per il tentato omicidio di Luca Battista e porto e detenzione di armi comuni in luogo pubblico.
Al termine di un’inchiesta condotta con precisione chirurgica e in tempi record, a stringergli le manette ai polsi sono stati i poliziotti della squadra giudiziaria del commissariato Pianura e della Squadra mobile. I tre sono considerati gli autori dell’agguato teso nel pomeriggio del 4 maggio scorso ai danni di Battista, in quel frangente sottoposto agli arresti domiciliari nella sua abitazione di via vicinale Torciolano 9, nel quartiere Pianura, e oggi detenuto a Poggioreale con una condanna non definitiva a 12 anni di carcere.
La vittima, accortasi dal terrazzo della presenza dei sicari, riuscì a scappare e a nascondersi all’interno dell’abitazione schivando i colpi che raggiunsero i mobili ad altezza uomo.
Le immediate attività investigative condotte dalla polizia hanno condotto alla identificazione dei soggetti arrestati, tutti gravemente indiziati di essere gli autori del tentato omicidio grazie al contributo reso dalla vittima che aveva descritto l’esatta dinamica dell’agguato riuscendo a riconoscere tre dei cinque soggetti che avrebbero preso parte all’azione di fuoco, descrivendone per ognuno le azioni svolte.
Quanto dichiarato dalla vittima aveva poi trovato conferma nelle immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. L’episodio rappresentava una spedizione punitiva scaturita da una relazione proibita tra Battista e la moglie di un uomo vicino al clan Santagata.
Il raid sarebbe dunque scattato per un contrasto personale e non si sarebbe trattato del classico regolamento di conti di tipo mafioso. Massimiliano Santagata, che è imputato a piede libero anche in un altro procedimento, resta però sospettato di essere uno dei principali registi della gang erede degli Esposito-Marsicano, impegnata nell’ultimo scontro contro il clan Carillo-Perfetto.
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