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l'opinione
15 Novembre 2025 - 09:23
La municipalità collinare, che comprende i territori del Vomero e dell'Arenella, con i suoi circa 120mila residenti, e con i quali 1.600 esercizi commerciali a posto fisso nel solo quartiere Vomero, esercizi che, notoriamente attraversano un lunga crisi, al punto che non passa giorno senza che non si annunci la chiusura o il trasferimento di qualcuno di essi, con le istituzioni preposte che sinora non hanno mosso un dito per venire incontro ai commercianti storici, in difficoltà, anche attraverso la riduzione dei numerosi balzelli ai quali sono soggetti, somiglia sempre di più a uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, creando ulteriore caos anche per la totale mancanza di parcheggi di destinazione, si organizzano sagre e fiere di ogni tipo.
Infatti, da quando sono stati chiusi alcuni tratti di carreggiata in via Scarlatti, in via Luca Giordano e, da circa due anni, con il divieto di transito in piazza degli Artisti, laddove pomposamente si parla di aree pedonalizzate, benché le auto continuano a transitare e a sostare a tutte le ore, in uno ai mezzi di carico e scarico delle merci, anche a causa della carente vigilanza urbana, e pure perché non è stato contestualmente realizzato neppure uno stallo di parcheggio pubblico anzi sono stati soppressi numerosi posti per la sosta, si è colta l'occasione, oltre che di consentire l'invasione di gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie di varia foggia e dimensione, a servizio delle numerose attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande spuntate come funghi negli ultimi tempi, costringendo i pedoni a fare lo slalom per passeggiare, anche di autorizzare tutta una serie di fiere e manifestazioni che, peraltro, nulla hanno a che fare con le caratteristiche e la storia del luogo.
La questione, in questo periodo, riguarda segnatamente l'rea centrale di piazza degli Artisti, un'area che viene costantemente utilizzata per organizzare una serie di eventi con l'occupazione del suolo pubblico con stand e strutture varie. A dimostrazione il dato che, dopo le iniziative svoltesi nei giorni scorsi, nel prossimo fine settimana arriverà il mercatino di Chocoland e successivamente ci sarà quello della fiera natalizia. Una piazza che, da destinazione strategica fondamentale per l’attesa in caso di eventi sismici, come ricorda anche la segnaletica installata, viene di fatto trasformata in un luogo per feste, sagre e manifestazioni che compromettono evidentemente la funzionalità di uno spazio fondamentale per la sicurezza pubblica. Di conseguenza, mentre si manifesta, ma evidentemente, solo a parole, attenzione alla sicurezza, si consente poi che un'area, destinata alla protezione della popolazione venga invece utilizzata per scopi che la renderebbero inutilizzabile nei momenti di emergenza.
Infatti, secondo i piani varati dalla protezione civile, la piazza in questione dovrebbe accogliere una parte dei circa 120mila residenti della municipalità collinare, subito dopo un evento sismico, cosa che con la piazza occupata dai manufatti delle fiere e delle manifestazioni varie, che si susseguono a ritmo incessante non sarebbe possibile. È auspicabile, a questo punto, attesa l'assenza d'idonei provvedimenti da parte del Comune di Napoli, segnatamente dell'assessore alla protezione civile Cosenza e dell'assessore alla legalità De Iesu, che sulla delicata quanto avvertita vicenda intervenga il prefetto di Napoli, Michele Di Bari.
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