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15 Novembre 2025 - 14:00
Antonio Tajani ha scelto il Conservatorio di San Pietro a Majella come tappa della sua giornata napoletana, entrando in punta di piedi in uno dei luoghi simbolo della tradizione musicale europea. Ad accoglierlo, questa mattina, è stata il presidente Carla Ciccarelli, che lo ha guidato attraverso i tesori dell’istituzione: la biblioteca storica, il museo degli strumenti, le aule dove ogni giorno centinaia di studenti costruiscono il proprio percorso artistico.
Per Ciccarelli, la visita del vicepremier rappresenta un riconoscimento del ruolo che il Conservatorio esercita non solo sulla città ma sull’intero Paese. “San Pietro a Majella è una delle colonne della storia musicale europea”, ha ricordato. “La nostra missione è custodire una tradizione secolare e, allo stesso tempo, aprire la formazione ai nuovi linguaggi e alla collaborazione con i Conservatori esteri”.
Le sue parole hanno restituito l’immagine di un’istituzione in movimento, profondamente radicata nella storia ma capace di dialogare con il contemporaneo. “Napoli non ospita la musica: Napoli è musica”, ha aggiunto Ciccarelli. “E questo Conservatorio continua a esserne uno dei cuori, con una comunità di studenti che porta nel mondo il segno di questa identità”.
La visita si è chiusa in Sala Scarlatti, dove Tajani ha assistito all’esecuzione del Notturno Op.54 n.4 di Edvard Grieg, interpretato dalla pianista Riti Barra. Un momento raccolto, quasi sospeso, che ha idealmente riassunto lo spirito della mattinata: il dialogo tra le istituzioni e un luogo che, da oltre due secoli, forma generazioni di musicisti destinati ai palcoscenici internazionali.
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