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IL CASO

Sanità, braccio di ferro sul piano di rientro

De Luca: «Spero che nessuno faccia ricorso al Consiglio di Stato». FdI: «Non faremo sconti a nessuno»

Sanità, braccio di ferro sul piano di rientro

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

NAPOLI. Il giorno dopo la pronuncia del Tar sul piano di riento, Vincenzo De Luca torna all’attacco del centrodestra: «Il Tar ci ha dato ragione perché la Campania viene tenuta, senza nessuna ragione oggettiva, in piano di rientro da due anni».

Il governatore auspica «che non ci sia qualcuno che per ragioni ancora di ostilità politica faccia ricorso al Consiglio di Stato. Chi dovesse fare questo si dichiarerebbe nemico della Campania, delle nostre famiglie, delle nostre aziende, del comparto privato accredito e nemico dei punti nascita».

E ancora: «Ho letto che in nottata, non avendo neanche letto la sentenza del Tar, hanno annunciato che avrebbero fatto ricorso al Consiglio di Stato. È una cosa demenziale, di una irresponsabilità totale. C’è un candidato alla presidenza della Regione Campania, che tra l’altro è salernitano, che sta comunicando che è disponibile a danneggiare i cittadini della Campania, il comparto sanitario privato, i laboratori e le famiglie trascinando il piano di rientro. È sconvolgente».

Poi l’accusa alla premier Giorgia Meloni: «Ha detto che i dati della Campania in realtà sono un po’ falsati per le liste di attesa accusando De Luca di fare il gioco delle tre carte perché ha comunicato soltanto i tempi delle liste di attesa per quanto riguarda le prime visite. Noi ci siamo concentrati soprattutto sulle prime visite perché la cosa più urgente è far visitare chi ha un dubbio, ad esempio, di avere un tumore al seno. Chiederei alla presidente Meloni di concentrarsi non su atteggiamenti ricattatori nei confronti della regione Campania ma di fare l’unica cosa seria che potrebbe fare: decidere dopo tre anni di governo che nel riparto del fondo sanitario nazionale la Campania riceva le stesse risorse di tutte le altre regioni».

Infine: «Qualche tempo fa io ho detto che erano state fatte operazioni clientelari nella sanità pubblica, a cominciare da quello che si è candidato a dirigere la Regione Campania. Ovviamente non la dirigerà. Ci farà perdere solo tempo».

Ma dal fronte del centrodestra si annuncia battaglia. «Faremo fino in fondo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per difendere i cittadini della Campania dalla malasanità. Non faremo sconti per difendere la buona spesa sanitaria: l’unico accanimento politico nei confronti dei cittadini è stato quello di chi ha gestito la regione negli ultimi dieci anni» dice Giovanni Donzelli, vice presidente del Copasir e responsabile dell'organizzazione di FdI.

Secco il vicepremier Antonio Tajani: «Vediamo cosa farà il ministero della Salute, non è che il Tar sia una questione definitiva. De Luca è in campagna elettorale e se la sanità in Campania non funziona non è colpa del governo, è colpa della precedente amministrazione di sinistra che da decenni è al governo qua. Deve cercare di nascondere le proprie responsabilità attribuendo le proprie colpe ad altri».

Il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, commissario regionale del partito in Campania, è netto: «Ricordo che anche in altri campi De Luca ha collezionato vittorie di Pirro al Tar su dimensionamento scolastico, fondi europei. Alla fine nulla di fatto. Insomma, la sola propaganda continua e non si poteva sperare che proprio in campagna elettorale cessasse. Di certo c’è solo che la sanità in Campania è un disastro: questo è il risultato di 10 anni di governo regionale di centrosinistra e di finta opposizione dei 5 Stelle».

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