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Lo scontro

Si accende la polemica sul condono

Cirielli: «Giusto riaprire i termini della sanatoria del 2023». Fico: «Mossa disperata di chi sa di avere perso»

Si accende la polemica sul condono

Edmondo Cirielli e Giorgia Meloni

NAPOLI. La questione del condono, oltre a quella del piano di rientro della sanità, accende lo scontro politico. «La presentazione dell’emendamento che riapre i termini della sanatoria del 2003 rappresenta un atto di giustizia atteso da migliaia di famiglie campane costrette a realizzare case per necessità abitativa, non per abusivismo selvaggio. Ringrazio i parlamentari campani di centrodestra che si sono battuti per correggere una stortura che, per oltre vent’anni, ha prodotto disparità evidenti tra i cittadini della Campania e quelli del resto del Paese» dice il candidato governatore del centrodestra, Edmondo Cirielli.

«La nostra regione è stata l’unica a non applicare quella legge perché la giunta di centrosinistra dell’epoca scelse di non recepirla nei termini, lasciando fuori persone che avevano presentato la domanda autodenunciandosi e pagando le oblazioni regolarmente. Oggi quelle famiglie, che abbiamo sempre difeso, vivono sotto la minaccia costante di un abbattimento, non per un abuso, ma per un errore della Regione di centro sinistra. Lo stesso centrosinistra che vuole demolire le case di chi ha dovuto costruire per necessità e allo stesso tempo tutela chi le case le occupa con la forza abusivamente. L'emendamento inserito in manovra consente finalmente di definire con chiarezza la posizione degli immobili regolarizzabili, esclusi ovviamente quelli in zone rosse e quelli speculativi. Spetterà alle Regioni attuare la norma con il recepimento entro 60 giorni. Con me Presidente, la Campania sarà la prima a recepirla».

A replicare è l’aspirante governatore del centrosinistra Roberto Fico: «Nelle ultime 24 ore la destra ha messo in piedi due sceneggiate. La prima sulle pensioni. Un governo che non ha fatto nulla sulle pensioni in questi tre anni - rimangiandosi già tutte le promesse elettorali - decide di far annunciare al proprio candidato presidente in Campania che darà un bonus alle pensioni minime in Campania. Una scelta grottesca. Una proposta confusa che viene smentita poche ore dopo da uno dei due vicepremier, mentre l’altro neanche si pronuncia».

E ancora: «A seguire ecco che torna un cavallo di battaglia del centrodestra: il condono. A uso elettorale ecco un altro slogan per ingannare le persone, recuperando una proposta di Berlusconi di 22 anni fa riciclata a sette giorni dal voto. Un annuncio disperato per una coalizione che sa di aver perso le elezioni e si aggrappa ai suoi evergreen. Serve garantire il diritto alla casa, non fare condoni. Noi andiamo avanti. Con serietà. Le sceneggiate le lasciamo ad altri, perché i campani sanno benissimo da che parte stare».

E il segretario campano del Pd, Piero De Luca, attacca: «L’emendamento di FdI alla manovra, che riapre di fatto il condono edilizio, è un atto gravissimo. Una dinamica che ha tutte le caratteristiche di un voto di scambio politico». Critiche anche dai leader del M5S, Giuseppe Conte, e di Italia Viva, Matteo Renzi. Ma il centrodestra fa quadrato.

«Se Edmondo Cirielli verrà eletto presidente della Regione Campania finalmente verrà fatta giustizia rispetto ad un atto che, a causa dell’inerzia del centrosinistra, non fu a suo tempo portato a compimento. Un plauso dunque al candidato Cirielli che ha annunciato che se verrà eletto presidente, farà in modo che la norma vena applicata, riportando una situazione di eguaglianza che fino ad oggi non c’è stata» dice il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli.

«L’emendamento dei parlamentari di Fratelli d’Italia alla legge di bilancio che riapre i termini della sanatoria edilizia del 2003 è un atto di giustizia atteso da migliaia di famiglie campane. Non si tratta di abusivismo selvaggio, ma di necessità abitativa» evidenzia la deputata meloniana Imma Vietri.

Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, spiega che «c’è un problema particolare qui in Campania, il rischio di persone che rimangono in mezzo alla strada. Ce ne siamo occupati tante volte, bisogna comunque affrontare la questione e vedere quali sono gli edifici a rischio, quali sono quelli non a rischio e bisognerà affrontare con serenità, senza dogmatismo il problema e prendere poi una decisione».

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