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Colpi di pistola per un video hot, muore dopo due mesi di agonia

Umberto Catanzaro deceduto in ospedale. Non era il vero obiettivo dell’agguato teso dal ras Percich

Colpi di pistola per un video hot, muore dopo due mesi di agonia

NAPOLI. Troppo gravi le ferite riportate nell’agguato che aveva come obiettivo l’amico 17enne I.C. che si trovava con lui in quel momento. È deceduto ieri mattina all’ospedale Pellegrini in cui era ricoverato dalla notte del 15 settembre, il 23enne Umberto Catanzaro, vittima della rappresaglia messa in atto da un commando armato ai Quartieri Spagnoli. Il raid fu ordinato da Salvatore Percich, ras dell’omonimo gruppo malavitoso della zona che intendeva punire il fidanzato 17enne della figlia, anche lui affiliato alla cosca, colpevole di aver diffuso illegalmente un video che la ritraeva in atteggiamenti intimi. Il commando però sbaglio l’obiettivo ferendo gravemente un suo amico 23enne che era con lui a bordo di una Smart. Le condizioni del ragazzo, centrato da due colpi di pistola all’addome, apparvero subito gravi.

Per il delitto la cui accusa sarà adesso riformulata in omicidio il nucleo Operativo dei carabinieri lo scorso 19 ottobre aveva eseguito quattro fermi di indiziato delitto e un’ordinanza di custodia emesse dalla locale Dda e dalla Procura per i Minori nei confronti di quattro. La salma è stata sequestrata su disposizione della Procura per essere sottoposta all’autopsia. Salvatore Percich detto “Sasy”, 46enne vicino ai Mazzarella, presunto mandante ed esecutore materiale del tentato omicidio, nella icostruzione degli inquirenti ce l’aveva con I.C. perché quest’ultimo aveva filmato con il telefonino e diffuso alcune scene d’amore con la fidanzata poi diventata ex, all’insaputa della ragazza, imparentata con il pregiudicato.

Con lui, nella notte del 15 settembre scorso, avrebbero agito un suo congiunto minorenne e un terzo uomo non identificato. Mentre altri due minori fecero tardi all’appuntamento, arrivando quando i tre erano già partiti in scooter, ma ugualmente sono accusati in stato d’arresto di concorso nello stesso reato: entrambi hanno 17 anni. In quella drammatica notte in via Conte di Mola I.C. fu solo sfiorato dai proiettili, due dei quali centrarono allo stomaco l’amico con il quale era insieme in una Smart: il 23enne Umberto Catanzaro, calciatore dilettante.

Proprio intercettando lui in ospedale con un’ambientale i carabinieri della compagnia Napoli Centro sono risaliti a Percich e al giovanissimo parente, ricostruendo poi tutta la vicenda grazie alle immagini della videosorveglianza. In manette è finita pure Anna Nesa, 20enne fidanzata di L.L. (che non è destinatario del fermo in quanto già detenuto per evasione da una comunità). La giovane donna avrebbe ospitato in un b&b nella sua disponibilità i partecipanti al raid armato, permettendo che si cambiassero. Particolare curioso: uno dei giovani coinvolti nelle indagini, proprio il parente del boss, fu fermato per il tentato furto dell’albero di Natale nella galleria Principe di Napoli a dicembre 2024. Anche in quel caso intervennero i carabinieri del comando provinciale di Napoli. Ieri l’ultimo tragico capitolo dell’ennesima faida scoppiata tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli.

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