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CAMORRA
19 Novembre 2025 - 09:05
Le indagini sul delitto sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile; nel riquadro la vittima dell’agguato, Salvatore Borriello “’o pirata”
NAPOLI. Un killer completamente vestito di nero, compresi casco da motociclista e guanti. Lo scorso 15 novembre in via Suor Maria Passione Beata a Barra si è avvicinato a Salvatore Borriello “’o pirata” che stava entrando in macchina, sparandogli da distanza ravvicinata.
Poi con calma ha percorso i pochi metri che lo separavano da uno scooter parcheggiato a poca distanza, vi è salito sopra ed è fuggito. Un comportamento da persona che conosceva bene il territorio ed era a proprio agio. Ecco perché inquirenti e investigatori battono sia la pista di un regolamento di conti interno agli Aprea che quella di un mutamento nelle alleanze di Napoli Est, che coinvolgono i clan Mazzarella e De Micco, sempre forti rispettivamente a San Giovanni a Teduccio e Ponticelli.
Salvatore Borriello sarebbe stato vicino in particolare a Francesco Relli, nipote del boss detenuto Giovanni Aprea detto “punt ’e curtiello”. Ma gli investigatori almeno per il momento non ritengono che sia questa la chiave dell’omicidio: si sarebbe trattato di un attacco diretto al cuore dello storico clan di Barra.
Infatti un’ipotesi alternativa, più credibile in questa parte iniziale delle indagini, porterebbe a un contrasto nell’ambito malavitoso tra “’o pirata” e un personaggio di spessore di un’altra cosca. Un fatto singolo e se fosse così, non dovrebbero verificarsi a breve altri agguati. Poi c’è la pista droga, mai esclusa. La vittima in questo ambito sfuggì clamorosamente alla morte quattro anni fa.
Aveva precedenti per droga e reati contro il patrimonio Salvatore Borriello, 26enne di Barra, ucciso intorno alle 12,30 di sabato scorso in via Suor Maria della Passione Beata. Lui abitava nei dintorni ed era appena uscito da casa Un sicario arrivato in sella a uno scooter gli ha esploso contro diversi proiettili mentre era da solo in macchina. “O’ pirata” è riuscito a uscire dall’abitacolo, ma si è accasciato dopo pochi metri.
Un automobilista di passaggio, che transitava con i due figli, lo ha soccorso e trasportato all’Ospedale del Mare, dov’è deceduto un’ora dopo: troppo gravi le ferite al torace e all'addome. Già quattro anni fa avevano cercato di ucciderlo in un agguato che provocò il ferimento di una vittima innocente, per fortuna solo a un piede: una giovane donna che si trovava in zona passeggiando con il fidanzato.
Le indagini sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile della questura dopo un primo intervento a Barra dei colleghi dell’Upg. Borriello non aveva precedenti per camorra e negli anni scorsi era conosciuto soprattutto come frequentatore di ambienti del quartiere legati alla droga.
Nel 2021 era finito in manette insieme con un amico di qualche anno più grande dopo un inseguimento in via Marghieri: addosso avevano complessivamente una quindicina di dosi di hashish. Quattro giorni prima, il 16 aprile, secondo gli investigatori Borriello era il bersaglio di un agguato fallito in via Serino e realizzato da un commando riconducibile al clan Aprea. L’allora 21enne rimase illeso.
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