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Regionali in Campania
26 Novembre 2025 - 13:41
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca
«Il campo largo lo abbiamo fatto qui in Campania cinque anni fa». Lo dice il presidente uscente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine di una visita alle palazzine dell'area di innesco del rione San Francesco, a Napoli, oggetto di intervento da parte dell'Acer.
Cinque anni fa, ricorda il governatore, «sono stato votato dal 70 per cento dei cittadini. I 5 stelle non hanno aderito alla coalizione per una loro scelta, non per una mia scelta, perché erano ancora nella fase ideologica, non c'era stata l'innovazione di Conte. Ma il campo largo vero l'abbiamo fatto qui, anche se qui lo chiamiamo diversamente, lo chiamiamo alleanza politica, alleanza progressista».
«Quell'alleanza in Campania prese 1 milione e 800mila voti, cioè 500mila voti più che in questa tornata elettorale. Dunque - conclude -, giusto per la correttezza storica, l'alleanza larga è quella che abbiamo fatto 5 anni fa, con 1.800.000 voti. Questa è una conseguenza minore di quella scelta».
«3 MILIARDI INVESTIMENTI, CHE ALTRO AVREMMO DOVUTO FARE?»
«Io non commento le affermazioni di altri esponenti politici, ma posso dire quello che ha fatto la Regione Campania: a Napoli sono stati orientati 3 miliardi di euro di investimenti. Credo di non dover raggiungere altro» spiega De Luca rispondendo a una domanda dei cronisti su alcune dichiarazioni del sindaco Gaetano Manfredi, per il quale, con l'elezione di Roberto Fico alla presidenza della Regione Campania, la città di Napoli riconquisterà la sua centralità.
De Luca, intervenendo a margine di una visita al rione San Francesco per illustrare gli stati di avanzamento degli interventi dell'Acer, ricorda alcuni degli interventi più importanti realizzati nel capoluogo partenopeo: «Parte a breve un intervento da mezzo miliardo di euro per il nuovo Santobono, non è una piccola cosa. Si completano interventi di ristrutturazione edilizia. Partono i lavori a Porta Nolana con l'interramento dei binari e la realizzazione del più grande progetto di riqualificazione urbanistica dal dopoguerra ad oggi. Abbiamo completato l'opera di Kapoor, la stazione della metropolitana, sono altri 700 milioni di euro. Credo che sia difficile ritrovare nella storia di Napoli investimenti di queste dimensioni e di questo valore anche strategico. Poi, attendiamo che si completi l'intervento a Porta Est, per piazza Garibaldi: sono altri 700 milioni di euro di investimenti, 200 milioni solo per la nuova sede della Regione, ma il grosso è un progetto di riqualificazione urbanistica di piazza Garibaldi e dei quartieri connessi».
«Questo - osserva De Luca - è quello che abbiamo fatto qui. E poi abbiamo gli interventi nell'edilizia ospedaliera: inaugureremo a dicembre il nuovo padiglione del Cardarelli, abbiamo recuperato gli Incurabili nel centro storico di Napoli. Non so che altro avremmo dovuto fare a Napoli...».
«PIÙ CHE SODDISFATTO DI “A TESTA ALTA"»
Il presidente uscente della Regione Campania Vincenzo De Luca spiega di essere «più che soddisfatto» del risultato della lista di sua emanazione, A testa alta, in corsa alle elezioni regionali nella coalizione a sostegno di Roberto Fico.
Il governatore ricorda: «Non si è voluto mettere il mio nome in nessuna lista. Mi si proponeva di candidarmi nella lista del Pd, ma era evidente che avrei tolto spazio ad altri candidati e condannato a morte i consiglieri espressione di movimenti civici che non si riconoscono nei partiti ma che hanno dato un contributo in questi anni».
«Io sono un non eletto - incalza De Luca - perché ho fatto un'altra scelta rispetto ad altri colleghi per due motivi. Il primo è stato per non danneggiare altri colleghi consiglieri: è evidente che se si candida in una lista il presidente uscente obiettivamente toglie spazio ad altri consiglieri. Sinceramente non mi sono sentito di fare questa scelta per rispetto ai colleghi».
«E poi, voi siete appassionati dell'Eneide, diceva Virgilio: “stat sua cuique dies", cioè ognuno ha il suo giorno. Per la verità si riferiva al destino, ma in senso più ampio ognuno ha la sua stagione e bisogna ragionare in questi termini» conclude.
«LUCI E OMBRE? ESPRESSIONE DA “PIPÌ", FATTO RIVOLUZIONE»
«Cosa rispondo a chi dice che lascio una Campania con luci e ombre? Che l'espressione luci e ombre mi sembra un po' l'espressione opportunistica da “pipì". Da “pipì" cioè quando non si vuole parlare un linguaggio di verità. Qui abbiamo fatto una rivoluzione, altro che luci e ombre».
«Quando si parla dei bilanci - continua il presidente della Regione - bisogna partire dalle risorse che c'erano a disposizione e domandarsi con quali risorse finanziarie, con quali risorse umane e con quali atteggiamenti del governo nazionale. Ovviamente si farà una valutazione storica, come è giusto che sia, ma niente opportunismi e niente linguaggio da “pipì": parlare chiaro, questa è stata un'altra rivoluzione che abbiamo fatto a Napoli, parlare chiaro, non con le mezze parole, con le cose dette e non dette per le quali, alla fine, uno quando ha ascoltato un interlocutore si domanda: Ma questo che diavolo ha detto? Io almeno mi sono fatto capire».
«NIENTE FESTINI, CON ASTENSIONISMO DEMOCRAZIA AL LIMITE»
«Nell'ultimo libro che ho scritto, c'è un capitolo che parla della democrazia a fine corsa. Quando vediamo che va a votare il 40, il 42, il 43% dei cittadini, si perde uno dei caratteri fondamentali della democrazia: il suffragio universale». È la riflessione sui dati di affluenza alle ultime elezioni regionali di De Luca.
«Se non va a votare la maggioranza dei cittadini - ragiona De Luca - la democrazia è ferita al limite, non esiste. Esistono governi di minoranza, non governi democratici, e questo è un dato drammatico, altro che feste e festini. Qui davvero è in discussione la democrazia come forma di governo».
«IO SINDACO DI SALERNO? PUò ESSERE UN'IPOTESI»
«Può essere un'ipotesi. Io sono interessato a fare cose concrete, non cerimonie post elettorali. Ho visto che si sono scalmanati tutti, io non sono un uomo di cerimonie e di allegrie, ma di lavoro concreto». È la risposta di De Luca all'ipotesi di una sua candidatura a sindaco di Salerno.
De Luca ha poi sottolineato di voler tornare a coltivare la sua passione - «mi piacerebbe riprendere a studiare e a leggere qualche altro libro» - e ha ribadito la sua intenzione di continuare a seguire "«Napoli e la Campania, per un dovere di gratitudine che ho verso la città. Ho ringraziato Napoli e i suoi cittadini per il modo in cui mi hanno accolto - ha concluso - hanno rispettato il lavoro che ho fatto e il modo in cui hanno rispettato le mie scelte sul Covid. I cittadini di Napoli hanno dimostrato un livello di disciplina che era difficile da immaginare e ci siamo salvati insieme. Ho il dovere di essere grato alla città di Napoli».
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