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Ragazzo morto dopo aver mangiato sushi, ristoratore condannato

Due anni e sei mesi al titolare di un "all you can eat" del Vomero

Ragazzo morto dopo aver mangiato sushi, ristoratore condannato

Luca Piscopo

Si è concluso con una sentenza di condanna e un’assoluzione il processo sulla morte di Luca Piscopo, il 15enne deceduto nel dicembre 2021 dopo aver trascorso nove giorni in ospedale, vittima di una presunta intossicazione alimentare. 

Il giudice monocratico Giuliana Taglialatela ha condannato a due anni e sei mesi di reclusione il titolare di un ristorante giapponese "all you can eat" del quartiere Vomero, ritenuto responsabile di omicidio colposo, con contestazioni anche riguardo a violazioni in materia di igiene e conservazione degli alimenti. Assolta, invece, la figura del medico che aveva in cura Luca, anche lui imputato per il reato di omicidio colposo.

L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Federica Amodio, aveva chiesto per il ristoratore una pena di tre anni di reclusione e un anno e otto mesi per il medico. Tuttavia, il giudice ha optato per una condanna inferiore, riconoscendo responsabilità nella gestione igienico-sanitaria del locale che, secondo le indagini, avrebbe favorito l’insorgenza di salmonellosi e di altre complicazioni che avrebbero contribuito al decesso del ragazzo.

Secondo quanto sostenuto dalla Procura, la morte di Luca sarebbe stata collegata a una miocardite scatenata dalla salmonellosi contratta nel ristorante. La stessa procura aveva evidenziato come un intervento tempestivo avrebbe potuto salvare la vita del 15enne.

In aula erano presenti i familiari di Luca, tra cui i genitori e alcuni amici, tra cui le ragazze con cui il giovane aveva condiviso il pasto. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Marianna Borrelli, Rossella Esposito e Amedeo Bolla, mentre i difensori del ristoratore e del medico sono stati gli avvocati Arturo Cola e Vittoria Pellegrino.

Il giudice ha inoltre condannato il ristoratore a pagare una provvisionale di 45mila euro per ciascuna delle parti civili costituitesi nel processo. 

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