Tutte le novità
L'inchiesta
04 Dicembre 2025 - 08:31
Nella foto l’imputato Arturo Lama e Vincenzo Vaccaro, una delle due vittime, specialista delle truffe già arrestato in passato
NAPOLI. Puniti con un rapimento-lampo dopo aver fatto sparire nel nulla una costosa Audi “Rs3”, arriva il processo per il commando di sequestratori vicini al clan Mazzarella. L’appuntamento in aula è fissato per il prossimo 27 gennaio, quando i sei neo imputati dovranno presentarsi davanti al gip Antonio Baldassarre per l’udienza preliminare.
Alla sbarra sono così attesi i presunti autori del duplice sequestro di persona: Arturo Lama, Salvatore De Filippo, Giuseppe Ciccarelli, Salvatore Giannetti, Mario Amaro e Antonio Martori. Toccherà nel frattempo al collegio difensivo (avvocati Leopoldo Perone, Luigi Poziello, Diego Pedicini e Alessandro Pignataro) intavolare la strategia da portare avanti.
Tutti gli imputati potrebbero optare per il rito abbreviato. Tutto ruota intorno al noleggio di una Audi “Rs3” da 80mila euro, fatta sparire con conseguente vendetta degli amici dei truffati a suon di pugni e schiaffi in un’abitazione del quartiere San Giovanni a Teduccio. Le vittime erano Vincenzo Vaccaro, specialista delle truffe ben noto agli inquirenti e Andrea Grammatikas.
A interrompere il pestaggio sono stati i carabinieri, presumibilmente avvertiti da una telefonata anonima. I quali a marso scorso hanno fermato i sequestratori e messo in salvo le vittime dell’aggressione. Un regolamento di conti legato ad un’auto da 80mila euro, noleggiata a Isernia e poi fatta sparire, forse messa in vendita.
Ecco lo scenario su cui hanno indagato gli investigatori dell’Arma, che ha portato prima al blitz in un appartamento dal quale provenivano urla e poi all’arresto di sei persone, alcune ritenute vicine al temibile clan Mazzarella di San Giovanni a Teduccio (anche se nessuno ha condanne definitive per camorra, va precisato).
La storia inizia col noleggio di un Audi da 80mila euro con la firma sul contratto di leasing in una società di Isernia. Chi sta noleggiando non sa che attorno a quella società graviterebbero persone del posto che non amano farsi prendere per i fondelli e pensa di pianificare un affare.
Un errore pagato caro. Avute in mano le chiavi del bolide, la vettura viene venduta a un altro automobilista ignaro della sua origine. E quando arriva il momento di restituire l’auto, il primo dichiara di aver subito un furto. L’agenzia non la beve e riesce a monitorare il percorso dell’Audi attraverso il gps montato sotto il cofano. Il cliente viene nuovamente convocato ma questa volta in un bar.
Viene messo alle strette e, per schiarirgli le idee, viene pestato. Ed è a quel punto che emerge il nome della seconda persona. L’uomo viene condotto dal gruppetto in una casa in via Castagno la. Il complice del noleggiatore invece è invitato per un caffè in un bar di Fuorigrotta.
È ancora ignaro di quanto sta succedendo, ma se ne accorge rapidamente: pestato e trasportato nell’appartamento di San Giovanni. Ai due sequestrati viene chiesto conto del buco da 80mila euro da sanare, a botte di schiaffi e minacce di morte. Ma per loro fortuna qualcuno sente urlare e parte la chiamata al 112.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo