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05 Dicembre 2025 - 08:28
Roberto Fico
NAPOLI. Taglio delle liste di attesa, impulso alla medicina teritoriale e vertenza con il Governo nazionale sui fondi: queste le richieste che i sindacati confederali fanno al presidente eletto della Regione Campania, Roberto Fico, che la prossima settimana sarà proclamato ufficialmente e si insedierà come governatore.
«Chiediamo al nuovo presidente di avere coraggio sulla vertenza della Campania contro il Governo perché sulla sanità siamo la regione spende 211 milioni per far curare i cittadini al Nord. E malgrado i soldi del Pnrr rischiamo di non vedere la realizzazione delle case di comunità e degli ospedali di prossimità» dice il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
«Inoltre, chiediamo un riequilibrio rispetto alla sanità accreditata che si sta sostituendo a quella pubblica anche se la gente ha grandi difficoltà a curarsi. E poi, con buona pace del presidente De Luca, contrariamente a quello che si vuole fare credere, continua il fenomeno delle lunghe attese al pronto soccorso. Èingiustificabile che la gente debba attendere ore per essere ricoverata o assistita. Tra l’alto, il nostro Osservatorio ha fatto rilevare che occorrerebbero 16mila infermieri e 10mila medici in Campania» aggiunge Ricci.
Dal canto proprio, Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Napoli e Campania, spiega che «in occasione del consiglio regionale del sindacato che ha visto la nascita della Uil Fp abbiamo ribadito la richiesta al presidente Roberto Fico di lavorare per superare le liste di attesa; rendere operativa la medicina territoriale,e in questo senso va rifatto il reclutamento del personale; implementare il cablaggio per rendere la Campania collegata in rete dando più opportunità alle aree interne. Si tratta di un investimento che va fatto ora. Su questo misureremo l’azione del nuovo governo regionale. Il tutto proseguendo sul piano di rientro avviato da De Luca, al quale dobbiamo dare atto di questo».
Infine, Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione pubblica di Napoli, è perentorio sul tema della sanità: «È tempo di girare pagina, perché siamo gonfi di miracoli non realizzati e poveri di risultati. È necessaria una discontinuità nella dirigenza. Se per ragioni politiche si lascia tutto come sta, le cose andranno sempre peggio e a pagare saranno sempre di più i cittadini che dovranno cambiare regione per curarsi subito, o essere abbandonati nei pronto soccorso perché a Napoli molti sono tuttora chiusi. Se quelli che hanno governato in questi anni la sanità hanno fallito, la prima cosa da fare è cambiarli. Sbagliare una volta si può, ma reiterare l’errore no. Per questo motivo, la nuova Giunta parta col piede giusto ed imponga una rotta diversa. Di servizi inutili e insoddisfacenti qui non ne vogliamo più, perché si rischia la vita. La cui aspettativa in Campania è, tanto per cambiare, ancora una volta la più bassa di tutto il Paese».
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