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Al “Fatebenefratelli"

Muore dopo lunga degenza, sequestrata salma e cartella

La donna di 81 anni mostrava segni di ustioni dal bacino in giù, inoltre i parenti accusano: non ci hanno dato informazioni cruciali

Muore dopo lunga degenza, sequestrata salma e cartella

NAPOLI. I figli di una donna di 81 anni, deceduta ieri dopo un lungo ricovero all’ospedale “Fatebenefratelli”, hanno sporto denuncia alla Polizia di Stato per presunti errori medici. L'anziana, in cura per una grave patologia polmonare, avrebbe riportato ustioni di secondo e terzo grado alle gambe e al bacino durante la degenza nel reparto di Rianimazione.

La Procura ha disposto l’immediato sequestro della salma per eseguire l’autopsia, un passaggio fondamentale per determinare se il decesso sia sopraggiunto per l'aggravarsi del quadro clinico preesistente o se le ustioni abbiano giocato un ruolo determinante nel peggioramento delle condizioni.

L’incidente che ha causato le ustioni risale alla notte tra il 28 e il 29 novembre. I figli raccontano a Fanpage di aver sollevato la coperta per accarezzare la madre e di aver trovato ferite estese dal bacino in giù. Affermano di non essere stati avvisati in alcun modo e sospettano che le coperte fossero state strette proprio per occultare la situazione.

Inizialmente, un dipendente avrebbe parlato vagamente di un «problema venoso», ma successivamente, i familiari sostengono che alcuni sanitari abbiano ammesso che il danno termico era stato provocato da un riscaldatore per il letto lasciato acceso e dimenticato.

I figli ritengono che, sebbene non sia certa la correlazione diretta con la morte della madre, l'incidente abbia aggravato le condizioni della donna, che il giorno successivo all'accaduto aveva manifestato febbre altissima. La denuncia dei figli non si limita all'episodio delle ustioni, ma coinvolge l'intero percorso clinico dell'anziana, iniziato a fine ottobre e caratterizzato, a loro dire, da contraddizioni e omissioni.

Lamentano dimissioni affrettate, successivi ricoveri d'urgenza e l'omissione di informazioni cruciali: sostengono che, dopo i trasferimenti e gli esami (tra cui biopsia e toracoscopia) eseguiti al Policlinico Federico II, fosse emersa una grave diagnosi oncologica. Tale patologia, pur essendo annotata nella relazione clinica inviata al Fatebenefratelli, non sarebbe mai stata comunicata ai familiari.

I figli ricordano che, solo due giorni prima del trasferimento d'urgenza in Rianimazione, i medici parlavano di dimissioni imminenti per riabilitazione. Dopo aver scoperto le ustioni e non avendo ricevuto spiegazioni esaurienti, i figli hanno richiesto l'intervento del commissariato di Posillipo della Polizia di Stato. La famiglia chiede ora piena luce sulle cure prestate e sulla causa reale del decesso. Le autorità sanitarie e giudiziarie sono al lavoro per acquisire documenti e testimonianze, in attesa che l'autopsia delinei in modo definitivo la dinamica degli eventi.

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