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La protesta

Largo Maradona, nuova chiusura dall’Immacolata

Rimpallo di responsabilità fra commercianti e Comune per la presentazione della regolarizzazione

Largo Maradona, nuova chiusura dall’Immacolata

NAPOLI. Il "Largo Maradona", l’area ai piedi del celebre murale dedicato al Pibe de Oro e meta di pellegrinaggio per migliaia di turisti, è nuovamente a rischio chiusura. I titolari degli esercizi commerciali, tra cui "La bodega de D10S", hanno annunciato una nuova protesta a partire dal Ponte dell'Immacolata, lamentando il mancato rispetto degli accordi presi con l'Amministrazione comunale dopo il blitz della Polizia Municipale di ottobre.

La prima protesta di metà ottobre, seguita al sequestro di carretti per la vendita e gadget, si concluse con la copertura simbolica del murale e della cappella dei cimeli. La riapertura fu negoziata in cambio dell'avvio di un percorso per la riqualificazione dell'area e la trasformazione delle licenze commerciali.

Gli esercenti hanno denunciato ieri che, a distanza di circa due mesi, gli impegni assunti dal Comune sono stati disattesi. Secondo i commercianti, l'accordo prevedeva la concessione da parte dei privati proprietari dell'area per l'uso pubblico del suolo, l'onere a loro carico della riqualificazione urbanistica e la trasformazione delle licenze ambulanti itineranti delle due unità mobili in licenze a posto fisso.

«Ad oggi nonostante i nostri impegni assunti e portati avanti, l'Amministrazione Comunale nulla ha fatto per farci riprendere le attività, nonostante le rassicurazioni ricevute» affermano i commercianti, che ricordano anche di aver conferito incarico all'architetto Giuseppe Klain per redigere un progetto di riqualificazione da presentare a breve.

Lo stesso progetto ha già ottenuto il parere della Soprintendenza e, nella prossima settimana, dopo il ponte dell'Immacolata, sarà presentato al Servizio Urbanistico e all'Edilizia Privata del Comune di Napoli In segno di protesta, l'area non sarà più fruibile ai turisti e alla cittadinanza a partire dall'Immacolata.

Ma dal Comune arriva immediatamente la replica: «In merito al contenzioso, l'Amministrazione comunale ha fornito un'immediata precisazione» che di fatto ha ribaltato le accuse di inerzia e chiarendo i motivi del ritardo nella regolarizzazione. Il Comune ha ricordato che l'11 novembre il tecnico incaricato dagli esercenti è stato ricevuto presso l’Area Urbanistica e che in tale occasione sono stati definiti i contenuti della documentazione e del progetto necessari per avviare la stipula di una convenzione per l'uso pubblico.

La posizione ufficiale del Comune è che, nonostante gli esercenti avessero assicurato di disporre della documentazione tecnica, a quasi un mese dall’incontro e dopo numerose sollecitazioni, non è stato presentato alcun progetto né alcuna documentazione completa.

Riguardo ai verbali elevati durante i controlli di ottobre, il Comune precisa che non è stato presentato alcun ricorso amministrativo formale, ma solo una richiesta di annullamento in autotutela in forma irrituale, che non può essere accolta. L'Amministrazione ribadisce che procederà con la massima celerità nell’esame non appena verrà presentato il progetto completo e la documentazione richiesta. Lo scontro, dunque, si concentra sui tempi e sulle responsabilità nella presentazione della documentazione necessaria pe

r trasformare l'ex parcheggio in un luogo regolarmente fruibile e sicuro per il commercio e il turismo. Ma gli esercenti ricordano che «il 29 ottobre il sindaco Gaetano Manfredi ci onorava della sua presenza, invitandoci ad accelerare i tempi di attuazione della riqualificazione dell'area e rassicurandoci circa il proseguimento delle attività commerciali poste sotto sequestro. Ad oggi, 4 dicembre, a distanza di circa due mesi, nonostante i nostri impegni assunti e portati avanti, l'Amministrazione Comunale nulla ha fatto per farci riprendere le attività, nonostante le rassicurazioni ricevute. Pertanto - concludono i titolari de La bodega de D10S - dal ponte dell'Immacolata in poi, e fino a quando non riceveremo assicurazioni tali da farci riprendere le attività commerciali, in forma di protesta l'area non sara più fruibile a chiunque».

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