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QUARTIERE COLLINARE

“Caso dehors”, appello a Manfredi

Esercenti si costituiscono in comitato, nasce il Consorzio Vomero per azioni comuni

“Caso dehors”, appello a Manfredi

NAPOLI. Natale che viene, polemica che trovi. È questo il claim delle feste nel quartiere Vomero-Arenella, dove da giorni non si parla d’altro se non delle autorizzazioni revocate agli esercenti del quartiere collinare che attendevano le festività per rimpinguare le proprie casse.

Pare che andrà diversamente, dal momento che moltissimi gazebo sono stati chiusi e posti sotto sequestro. Troppa occupazione di suolo, mancanza di autorizzazioni, strutture che dovrebbero essere smontabili in qualsiasi momento e che appaiono invece composte in ferro e piantate saldamente sull’acciottolato di via Scarlatti e via Luca Giordano.

Nell’occhio del ciclone c’è una questione annosa che attanaglia tutta la città e non solo il territorio della quinta municipalità: come si coniuga la vivibilità di un quartiere, la salvaguardia dei suoi abitanti con l’imprenditoria, le attività commerciali e – inevitabilmente – le conseguenze che queste hanno sul tessuto sociale?

Sono giorni di dibattito incandescente anche al centro antico visti gli enormi flussi natalizi. Enzo Perrotta, presidente del centro commerciale Vomero-Arenella affida ad una nota il proprio punto di vista: «A monte di questa vicenda c’è una cattiva gestione da parte degli uffici comunali preposti alle autorizzazioni. Tutto nasce dalla troppa elasticità post Covid voluto dalla precedente sindacatura. È bene ricordare che tutto parte da una denuncia alla Corte dei Conti e non dal Comune di Napoli che ha in animo di portare nelle regole la vicenda in questione, ma certamente non sarebbero scattati i controlli a dicembre».

Fa effettivamente storcere il naso, non si può non notare, il fatto che questi controlli siano scattati in uno dei periodi più importanti per il commercio cittadino. «Siamo tutti consapevoli – continua Perrotta – che la delibera attuale è stata mal interpretata dagli stessi uffici preposti. Ora i colleghi sono costretti a difendersi».

I commercianti infatti si sono costituiti rapidamente nel “Consorzio Vomero”, come ha raccontato anche il celebre pizzaiolo Enrico Porzio, colpito anch’egli nel proprio punto vendita di via Scarlatti con il sequestro della sala esterna. È Perrotta a farsi interprete del lavoro che si sta portando avanti: «Gli avvocati sono all’opera da subito certo che il danno sarà rilevante e speriamo nei tempi rapidi, ma soprattutto che si riscriva una buona volta una delibera chiara di facile applicazione».

Non è guerra aperta dunque, gli esercenti del Vomero chiedono semplicemente norme più chiare. Si tratta di un precedente importante, rispetto ai tempi passati in cui i toni tra commercianti ed istituzioni erano stati assai più accesi e indisponibili al confronto.

Si è fatto appello al sindaco affinché si lavori ad una nuova delibera e ad un giusto regolamento. Roboante il commento di Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania: «Abbiamo seguito sin dalla prima ora la questione del sequestro dei Gazebo al Vomero, visto che ci sono anche alcuni nostri associati coinvolti. Premetto che la responsabilità non è né del sindaco Manfredi e neanche dell’assessore Teresa Armato, che anzi ci sta supportando e sta cercando soluzioni adeguate. In ogni caso riteniamo assolutamente sbagliati questi provvedimenti dal momento che i proprietari dei dehors non occupano abusivamente le aree o il suolo ed hanno provveduto ad installarli in maniera adeguata. I regolamenti attualmente posti in essere – conclude il rappresentante per il Mezzogiorno del consorzio degli esercenti – sono farraginosi e spesso interpretati in maniera troppo rigida. È così che si scoraggiano gli investimenti sul territorio».

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