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LE STATISTICHE
17 Dicembre 2025 - 08:03
NAPOLI. Il Consiglio Comunale di Napoli sta esercitando una pressione significativa sulle autorità sanitarie locali per ottenere la piena trasparenza sui dati relativi all'incidenza dei tumori.
Su impulso del consigliere Gennaro Esposito e con il supporto degli oncologi che molto si stanno spendendo per la pubblicazione dei dati, è stata formalmente richiesta all'Asl Napoli 1 Centro la pubblicazione immediata dei dati del Registro Tumori. Nonostante siano stati rilevati oltre 73mila casi di tumore tra il 2010 e il 2022, tali statistiche sono ritenute insufficienti e non consentono di mappare le reali criticità ambientali e sanitarie della città.
Un problema se si pensa al numero degli ammalati. La spinta decisiva per questa richiesta arriva dalla cosiddetta Sentenza Cannavacciuolo e altri della Corte Europea dei Diritti Umani (Cedu) del 30 gennaio 2025 relativa alla Terra dei Fuochi. Tale ordinamento ha accertato l'obbligo delle autorità italiane di garantire una trasparenza tempestiva e completa sui dati sanitari, soprattutto nei territori a rischio ambientale, imponendo misure informative attive e strutturate.
Il consigliere Esposito ha più volte avvertito che la mancata adesione a tale obbligo espone gli amministratori pubblici a chiare responsabilità legali, inclusa quella penale, poiché è in discussione il diritto fondamentale alla salute dei cittadini. Il cuore del problema risiede nell'attuale aggregazione indistinta dei dati.
In una città complessa come Napoli, infatti, che include aree altamente inquinanti come i due Siti di Interesse Nazionale (Sin), porto e aeroporto, la media statistica nasconde le zone di maggiore rischio sanitario. L'aggregazione diluisce il dato, ostacolando l'individuazione di politiche ambientali mirate.
Napoli presenta già indicatori sanitari tra i peggiori del Paese, con bassi livelli di aspettativa di vita e un'elevata incidenza di patologie legate all'inquinamento, confermata anche dagli alti livelli di biossido di azoto rilevati dall'Agenzia Europea per l'Ambiente.
La richiesta all'Asl è di pubblicare incidenza, prevalenza e mortalità oncologica disaggregate per ciascuno degli 11 distretti sanitari, per permettere alla popolazione di valutare consapevolmente il proprio rischio e al Comune di intervenire efficacemente.
Per cui nonostante i 73mila casi di tumore registrati tra il 2010 e il 2022 in città, i dati attuali sono considerati parziali e aggregati, rendendo impossibile l'adozione di politiche sanitarie e ambientali mirate.
«In queste condizioni - ha rilevato Mario Massa, oncologo - è difficilissimi poter stilare una vera classifica non solo di quanti casi ma soprattutto di quali casi di tumore sono più frequenti a Napoli e direi a questo punto in tutta la regione, con gravissimo danno per la popolazione e per gli stessi medici che potrebbero avere indicazioni mirate invece che girare a vuoto».
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