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L'iniziativa
18 Dicembre 2025 - 11:41
Nel cuore di Piscinola, in via del Plebiscito 25b nasce “La Biblioteca che Non Ti Aspetti”, un'iniziativa promossa all'interno della sede della Cooperativa Sociale Missione Salute Onlus, dove opera stabilmente anche uno sportello sindacale Silced Zerocarta Caf, con il patrocinio dell’Ottava Municipalità.
L'idea nasce dalla volontà di ripensare gli spazi di attesa come luoghi generativi, capaci di restituire valore al tempo e di promuovere nuove forme di partecipazione sociale. Ormai si vive in un contesto in cui l'immediatezza digitale tende a ridurre la profondità delle relazioni e ad appiattire gli spazi di incontro. Per questa ragione la Cooperativa Sociale Missione Salute Onlus ha scelto di lanciare un segnale concreto e simbolico: inserire una biblioteca all'interno di servizi dedicati ai diritti e all'assistenza, per ricordare che la tutela della persona non passa solo attraverso la risoluzione di pratiche burocratiche, ma anche attraverso il nutrimento culturale, la costruzione di legami e la possibilità di vivere esperienze di comunità.
La presentazione del progetto è prevista nella sede di Piscinola alle 18 con la partecipazione di Gaetano DI Donato, vicepresidente della Cooperativa Sociale Missione Salute Onlus, Nicola Nardella, Presidente della Ottava Municipalità, Vincenzo Caniglia, segretario nazionale Silced, Daniele Buonopane, scrittore e filosofo. Vista la vicinanza al Natale ci sarà anche la benedizione di Don Angelo Guarino.
La Biblioteca che Non Ti Aspetti è pensata come un presidio culturale accessibile, a uso gratuito, basato sul principio della condivisione: i libri possono essere presi, restituiti, donati o scambiati, in un ciclo virtuoso che trasforma ogni utente in potenziale co-protagonista del progetto. Questo modello, unico nel suo genere, intende promuovere un'economia della reciprocità e del bene comune, favorire la partecipazione spontanea e ampliare l'offerta culturale in un quartiere che vive spesso situazioni di fragilità e distanza dai circuiti formali di produzione culturale.
Il Caf, quindi, non è solo un luogo di assistenza, ma può essere anche un luogo di cultura. A ricordarlo, sopra la libreria, una frase che guiderà idealmente questo progetto: "Una vita senza libri ci rende meno liberi." Per questo motivo, questa iniziativa non rappresenta solo un arricchimento dei servizi al cittadino, ma un investimento sul capitale sociale del territorio e sulla dignità delle persone che lo abitano.
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