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L'iniziativa

San Giustino Maria Russolillo incontra l’Arma dei Carabinieri

L'ultimo Santo dell’area flegrea e la sua eredità spirituale

San Giustino Maria Russolillo incontra l’Arma dei Carabinieri

Il generale Storniolo tra Ciotola e Sasso

L’area flegrea custodisce una delle figure più luminose della spiritualità contemporanea: San Giustino Maria Russolillo, ultimo Santo nato in questo territorio, fondatore della Società Divina delle Vocazioni (Vocazionisti) e instancabile promotore della cultura della vocazione come dono e responsabilità al servizio dell’umanità.

Nato a Pianura nel 1891, allora borgo dell’area flegrea, don Giustino Maria Russolillo maturò fin da giovanissimo una profonda sensibilità verso il tema delle vocazioni, intuendo che la Chiesa e la società avessero bisogno di sacerdoti, religiosi e laici consapevoli della propria chiamata. Da questa visione nacque l’opera dei Vocazionisti, oggi presente in diversi Paesi del mondo. Dopo una vita spesa nella preghiera, nello studio e nella formazione, don Giustino è stato canonizzato da Papa Francesco nel 2022, diventando un punto di riferimento spirituale non solo per Napoli, ma per l’intera Chiesa universale.

Nel solco di questa eredità, si è svolto un significativo momento istituzionale e simbolico che ha unito spiritualità, informazione e legalità. Il presidente dell’Associazione dei Giornalisti Flegrei, Claudio Ciotola, insieme al direttore del quotidiano “Roma”, Antonio Sasso, hanno consegnato una statuina di San Giustino Maria Russolillo al comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, il generale Biagio Storniolo. Il gesto, carico di valore simbolico, rappresenta un ponte tra fede e impegno civile, con la benedizione del Padre Generale dei Vocazionisti Don Ciro Sarnataro in missione in India da fratelli di San Giustino, il Santo che ha dedicato la sua vita alla formazione delle coscienze e alla scoperta delle vocazioni autentiche, viene idealmente affidato alla guida di chi ogni giorno è chiamato a servire lo Stato, garantendo sicurezza, legalità e giustizia sul territorio.

La statuina del Santo diventa così segno di protezione, ma anche richiamo ai valori di responsabilità, servizio e dedizione al bene comune. L’iniziativa sottolinea inoltre il ruolo dell’informazione locale come custode della memoria storica e spirituale del territorio flegreo. Raccontare figure come San Giustino Maria Russolillo significa non solo celebrare un Santo, ma riaffermare l’identità profonda di una terra che, pur tra difficoltà e trasformazioni, continua a generare esempi di speranza, fede e impegno sociale. In un tempo segnato da sfide complesse, la testimonianza di San Giustino Maria Russolillo resta attuale: ascoltare la propria vocazione, qualunque essa sia, e viverla con coerenza e amore al servizio degli altri. Un messaggio che oggi, dall’area flegrea, continua a parlare alle istituzioni, ai cittadini e alle nuove generazioni.

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