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Camorra
23 Dicembre 2025 - 08:58
Nei riquadri gli imputati Vitale Troncone, Giuseppe Troncone, Luigi Troncone, Valerio Andrea Guerra, Antonio De Monte e Giacomo Balestra
NAPOLI. Dal racket sugli ormeggi a quello sui gadget per la festa scudetto, via al processo per ras e gregari della nuova alleanza di camorra che sognava di mettere sotto scacco mezza città. Dopo la retata di aprile scorso e la successiva chiusura delle indagini preliminari, comincerà il mese prossimo primo grado di giudizio che vedrà alla sbarra il gotha dei clan Troncone di Fuorigrotta e Frizziero della Torretta di Chiaia.
Ventitré imputati hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato, puntando così a un importante sconto di pena in caso di condanna. Il gip Comella ha rigettato le richieste di abbreviato condizionato. Nel corso dell’udienza preliminare non è mancato qualche colpo di scena.
La difesa del presunto ras Vitale Troncone, rappresentata dagli avvocati Antonio Abet e Andrea Lucchetta, ha chiesto l’esclusione come teste di Antonio Grillo, già costituitosi parte civile (con annesso risarcimento) nel filone processuale per contrabbando. Il giudice ha quindi ammesso Grillo con riserva e dato l’okkei alla costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio e del ministero dell’Interno.
Il nuovo appuntamento in aula è fissato per il prossimo 20 gennaio e saranno attesi Marco Campopiano, Antonio De Monte, Emanuele De Pasquale, Alvino Frizziero, Fausto Frizziero, Francesco Frizziero, Mariano Frizziero, Carlo Grieco, Armando Mastroianni, Simona Milano, Giuseppe Troncone, Luigi Troncone, Vitale Troncone, Rosa Maiorino, Giacomo Balestra, Valerio Andrea Guerra, Enzo Romano, Gaetano Stefanino, Giuseppe Marco Scala, Francesco Lamia, Salvatore Moschini, Francesca Pelorosso e Alessandro Zazo.
Toccherà in seguito al collegio difensivo provare ad aprire una breccia in un quadro indiziario rivelatosi fin qui più che solido. Tra i difensori, oltri ai penalisti Abet e Lucchetta, anche Leopoldo Perone, Paolo Gallina, Gaetano Inserra, Antonella Regine, Giuseppe De Gregorio, Francesco Buonaiuto e Tiziana De Masi.
Quanto alle accuse, con i gruppi Troncone e Frizziero ringalluzziti dall’indebolimento dei rispettivi rivali l’aria tra Fuorigrotta e Chiaia si era fatta di nuovo pesante. I primi avevano imposto una raffica di estorsioni ai venditori di gadget del Napoli, puntando a piazzare in particolare una partita di 10mila trombette in vista della festa scudetto; i secondi miravano invece al turismo e alla gestione degli ormeggi di Mergellina.
Il boss Vitale Troncone e il cognato Luigi Troncone, tramite una serie di minacce, tra il 2 e il 10 marzo 2023 avrebbero vietato a diversi ambulanti la libera vendita di articoli per i festeggiamenti del terzo scudetto nei pressi dello Stadio Maradona.
Il duo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe poi provato a costringere i commercianti in questione ad acquistare e rivendere 10.000 trombette da loro fornite. L’affare non sarebbe però poi andato in porto. Il clan con base tra via Costantino e via Leopardi voleva fare le cose in grande, come emerge da alcune intercettazioni.
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