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Fuori il “toro” del clan Mallardo

Il ras ottiene gli arresti domiciliari, secondo i pm sarebbe uno dei nuovi registi del racket della cosca

Fuori il “toro” del clan Mallardo

Nel riquadro il presunto ras Vincenzo Strino, alias “Enzuccio ’o toro”

NAPOLI. Associazione mafiosa con il clan Mallardo, scarcerato “Enzuccio ’o toro”. Il giudice del tribunale di Napoli, accogliendo la richiesta degli avvocati Luigi Poziello e Marcello Severino, ha concesso gli arresti domiciliari a Vincenzo Strino, 58 anni, alias recentemente condannato a dieci anni e dieci mesi di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione con il clan Mallardo.

Le condanne, non esattamente soft, erano arrivate alla fine di settembre scorso. Queste le pene disposte dal giudice del tribunale di Napoli: Giovanni Di Cicco, 11 anni e 2 mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa); Vincenzo Strino, 10 anni e 10 mesi di reclusione (condanna per associazione mafiosa con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per estorsione aggravata); Sabatino Cimmino, 11 anni e 4 mesi di reclusione (condanna per estorsione aggravata anni 1 mesi 4 in continuazione con condanna ad anni 10 per riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa); Antonio Russo, 13 anni e 4 mesi (per estorsione aggravata con il riconoscimento del vincolo della continuazione con precedente sentenza di condanna per associazione mafiosa ed estorsione aggravata).

Le condanne saranno ridotte di un sesto grazie alla legge Cartabia qualora gli imputati decidessero di non impugnare la sentenza. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Antonio Giuliano Russo, Celestino Gentile, Giuliano Russo, Luigi Poziello, Marcello Severino, Michele Giametta e Nicola Pomponio.

Tornando all’inchiesta, le indagini avevano fatto emergere ancora una volta lo spregiudicato modus operandi della cosca capofila, insieme ai Contini e ai Licciardi, dell’Alleanza di Secondigliano. Per conto del clan Mallardo imponevano le estorsioni agli imprenditori dell’hinterland a nord di Napoli per consentire loro di continuare a svolgere la propria attività lavorativa.

Quattro persone erano state arrestate dai carabinieri della compagnia di Giugliano al termine di indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. Il gip del tribunale di Napoli contestava, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso nonché di tentate estorsioni aggravate dal metodo mafioso.

A finire in manette erano stati così Giovanni Di Cicco, 62 anni, Vincenzo Strino, 57 anni, Sabatino Cimmino, 44 anni, e Antonio Russo, 55 anni. Le estorsioni sarebbero state tentate il 3 e il 26 settembre 2018 ai danni di imprese edili che stavano lavorando in località Varcaturo di Giugliano in Campania, in provincia di Napoli.

Per i quattro presunti aguzzini adesso è arrivato il primo verdetto, con pene anche piuttosto severe. Il nuovo colpo di scena non si è però fatto attendere. A distanza di pochi mesi e nonostante una condanna a oltre dieci anni, il ras Strino è riuscito a ottenere gli arresti domiciliari. Il giudice, accogliendo la linea difensiva, ha infatti ritenuto attenuate le esigenze di custodia cautelare.

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