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L'inchiesta

Strage del Rapido 904, indagato il boss Stolder dai pm di Firenze

L’attentato, che causò 16 morti e 267 feriti, rappresenta uno dei capitoli più bui della storia del terrorismo interno italiano

Strage del Rapido 904, indagato il boss Stolder dai pm di Firenze

Raffaele Stolder, boss di camorra di 67 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Firenze nell’ambito dell’inchiesta sulla strage del Rapido 904, il treno Napoli-Milano esploso il 23 dicembre 1984 tra Vernio e San Benedetto Val di Sambro. L’attentato, che causò 16 morti e 267 feriti, rappresenta uno dei capitoli più bui della storia del terrorismo interno italiano.

Stolder, noto per aver guidato un clan vicino al noto clan Giuliano di Forcella, è coinvolto nell’indagine che si sta approfondendo anche con riferimenti a possibili elementi di collegamento tra la criminalità organizzata, i servizi segreti deviati e ambienti di estrema destra. La notizia, riportata questa mattina da La Nazione, riaccende i riflettori su un episodio ancora avvolto da mistero e ipotesi di depistaggi.

Già nel 2012 un pentito, Maurizio Ferraiuolo, nipote di Stolder, aveva riferito di aver appreso come lo zio avrebbe ricevuto, circa nel 2007, una proposta di patto da parte dei servizi segreti: mantenere sotto controllo il territorio di sua competenza senza spargimenti di sangue. Un’ipotesi che alimenta la teoria di un coinvolgimento di attori diversi, anche di natura istituzionale, dietro la strage del 1984.

L’attuale inchiesta si avvale anche di atti declassificati dall’Archivio storico centrale dello Stato a Roma, come ha dichiarato all’indomani di Natale 2024 l’ex procuratore di Firenze Filippo Spiezia. Questi documenti, insieme ad altri provenienti da varie sedi giudiziarie, potrebbero contribuire a fare luce su una delle pagine più oscure della nostra storia recente.

Per la strage del Rapido 904 sono state emesse condanne definitive: quella di Pippo Calò, il cassiere della mafia, condannato all’ergastolo, e quella di Federico Schaudinn, trafficante tedesco di armi ed esplosivi, condannato a 22 anni. Nel corso degli anni sono stati anche processati altri soggetti, tra cui Totò Riina, inizialmente imputato come mandante, poi assolto in primo grado; la morte del boss siciliano ha infatti estinto il processo di appello, che comunque aveva già deciso di riaprire l’istruttoria.

L’iscrizione di Stolder nel registro degli indagati rappresenta un ulteriore capitolo di un’indagine lunga e complessa, che continua a cercare di fare luce su un attentato che ha segnato profondamente la memoria collettiva italiana, tra sospetti, depistaggi e possibili intrecci tra criminalità e poteri occulti.

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