Tavola di Natale, i rincari dalle verdure ai dolci

NAPOLI. A poche ore dalla notte più attesa dell’anno, quella Vigilia che per i napoletani e i campani rappresenta il cuore pulsante della tradizione, scatta l’allerta sui prezzi. Il Codacons ha lanciato un monito chiaro alle famiglie: festeggiare sì, ma con estrema attenzione alla spesa. In un contesto economico dove i rincari mordono i bilanci domestici, il "cenone" rischia di diventare una voce di costo pesante, complici aumenti significativi che colpiscono molti prodotti simbolo della tavola festiva. Francesco Tanasi, Segretario Nazionale dell'associazione, sottolinea come l’andamento dei prezzi imponga un nuovo approccio, fatto di consapevolezza e pianificazione, per evitare che il piacere della convivialità si trasformi in una batosta finanziaria.

Analizzando i dati recenti, emerge un quadro complesso. Gli amanti del fine pasto e dei dolci tipici dovranno fare i conti con un’impennata del cacao e del cioccolato in polvere, cresciuti del 20,7% su base annua, seguiti a ruota dal caffè, bene rifugio di ogni casa partenopea, che segna un +18,4%. Anche il cioccolato semplice aumenta del 9,1%. Per chi non rinuncia alla carne nel menu delle feste, le notizie non sono migliori: la carne bovina sale dell’8,4%, il vitello del 7,8% e i preparati macinati del 7,3%, mentre il pollo registra un rialzo del 5,5%. Non sono immuni nemmeno i cosidetti pilastri del frigorifero come uova (+7,7%), formaggi stagionati (+7,4%) e latticini (+5,6%), oltre alla frutta secca e alle noci, immancabili nel "passatempo" di fine pasto, che crescono del 5,7%.

Anche il comparto ittico, protagonista assoluto della tavola della Vigilia a Napoli e nelle zone costiere della Campania, risente dei rincari, seppur in misura più contenuta rispetto ad altri settori: il pesce segna un +4,4% e i molluschi un +4,1%. Tuttavia, in questo mare di aumenti, brillano alcune felici eccezioni che faranno tirare un sospiro di sollievo alle massaie campane. L’olio d’oliva, ingrediente principe della cucina mediterranea, registra una decisa inversione di tendenza con un calo del -17,8% rispetto allo scorso anno anche perchè negli scorsi mesi aveva toccato quote davvero impossibili. Una bottiglia da tre quarti di olio extravergine di olive italiane costava in media 14 euro.

Anche il brindisi sarà meno amaro, grazie a una lieve riduzione del costo degli spumanti che scende del -3%. Per fronteggiare questa situazione senza rinunciare alla qualità, il Codacons propone una strategia d'acquisto che punta tutto sull'organizzazione. Secondo Tanasi, spendere di più non equivale a mangiare meglio: la parola d'ordine deve essere «semplicità». Il suggerimento è quello di decidere il menu con largo anticipo, limitando il numero delle portate a favore di piatti del territorio e di stagione, spesso più convenienti e freschi. Un’attenzione particolare va rivolta al confronto dei prezzi al chilo e alla verifica attenta delle etichette e della provenienza del pesce, evitando le trappole delle promozioni troppo aggressive o gli acquisti impulsivi dell’ultimo minuto tra la folla dei mercati.

In definitiva, l'invito per i cittadini campani è quello di acquistare solo le quantità strettamente necessarie, combattendo gli sprechi e tutelando il portafoglio. Pianificare il cenone con oculatezza permette non solo di risparmiare, ma di riscoprire il valore autentico della festa, fatta di eccellenze locali e condivisione. Come conclude lo stesso Tanasi, spendere meglio è possibile e il Natale può e deve restare una festa serena, lontana dagli eccessi e dai pesi economici superflui.

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