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IL PICCO DI STAGIONE

Influenza, afflusso record al Santobono

E I medici di famiglia e i pediatri preoccupati dalla variante “K” resistente al vaccino

Influenza, afflusso record al Santobono

L'ospedale pediatrico Santobono di Napoli

NAPOLI. L'emergenza sanitaria pediatrica a Napoli sta raggiungendo livelli critici a causa di un'ondata massiccia di sindromi influenzali che ha letteralmente preso d'assalto il Santobono.

Attualmente, circa quattro bambini su cinque che giungono in emergenza presentano quadri clinici caratterizzati da iperpiressia, faringite e bronchite, talvolta con decorsi clinici impegnativi. Una nota positiva giunge invece dal fronte delle bronchioliti: l'impiego sistematico degli anticorpi monoclonali sui neonati sta contenendo drasticamente i ricoveri per questa patologia.

Che la Campania fosse la regione tra quelle più contagiate d’Italia era un fatto noto e un dato di fatto, così come era certo che il picco influenzale avrebbe raggiunto il suo massimo proprio durante le festività natalizie. Ma l’ondata che ha colpito i bambii a Napoli è imponente. Il timore principale degli esperti riguarda il cosiddetto ceppo "K".

Questa specifica mutazione virale sta correndo velocemente lungo la Penisola poiché non rientra nello spettro di protezione offerto dai vaccini standard disponibili in questa stagione. Come evidenziato dai rappresentanti della medicina generale, le aule scolastiche fungono da principale volano del contagio, ma si teme che le occasioni di convivialità durante le festività natalizie possano trasferire rapidamente il virus anche alla popolazione adulta e a quella geriatrica.

Parallelamente, lo scenario all'ospedale Cardarelli mostra contorni differenti ma altrettanto preoccupanti. Sebbene l'influenza non sia ancora la causa primaria di accesso, il presidio partenopeo sta affrontando un insolito aumento di gravi infiammazioni polmonari, che colpiscono duramente soprattutto la terza età.

Oltre ai ceppi stagionali, la circolazione di numerosi altri patogeni respiratori sta complicando il quadro epidemiologico. Il timore dei medici è che la fase più acuta dell'epidemia, prevista per l'inizio del nuovo anno, possa determinare una pressione insostenibile sulle strutture ospedaliere proprio a causa della scarsa copertura vaccinale contro la variante dominante.

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