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Malanapoli
29 Dicembre 2025 - 08:03
Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia Napoli Centro; nel riquadro la vittima, il diciottenne Bruno Petrone
NAPOLI. Movida di sangue ai Baretti di Chiaia, si allunga l’elenco dei responsabili del feroce accoltellamento del diciottenne Bruno Petrone. Dopo la “resa” dei primi due ragazzini, costituitisi la notte successiva all’aggressione, la conta dei minorenni sottoposti a fermo è salita a quattro. Un quinto è stato invece denunciato a piede libero.
La procura per i Minorenni ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di quattro indagati di età compresa tra i 15 e i 17 anni, che è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Napoli Centro. La grave aggressione era avvenuta durante venerdì notte in via Bisignano, a Chiaia.
Grazie al loro tempestivo intervento sul luogo dei fatti, i carabinieri hanno avviato le indagini e raccolto numerose testimonianze, acquisendo anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona. Proprio le analisi delle immagini estrapolate ha consentito di ricostruire la dinamica e di individuare gli scooter in sella ai quali i cinque aggressori avevano raggiunto il posto, mettendo in atto la violenta aggressione ai danni del 18enne calciatore.
Nella serata di sabato, cinque minorenni si sono presentati nella caserma Pastrengo, sede del comando provinciale dei carabinieri, dove sono stati interrogati dal sostituito procuratore. Ha chiesto scusa il 15enne che si è costituito confessando di aver sferrato due coltellate contro Bruno Petrone, il calciatore di 18 anni rimasto gravemente ferito nella notte tra venerdì e sabato a San Pasquale.
Assistito dall’avvocato Vincenzo Maiello, il ragazzo è stato a lungo interrogato dal pm che ne ha disposto il fermo per tentato omicidio e porto abusivo di arma da taglio. Secondo quanto si è appreso il 15enne avrebbe riferito di vecchie ruggini tra lui e Petrone, in particolare di un diverbio avvenuto la settimana scorsa.
L’incontro nella zona dei Baretti di Chiaia - casuale, secondo la versione del ragazzo - avrebbe riacceso la lite. Il 15enne è incensurato, così come i quattro 17enni che erano con lui e che si sono costituiti. Tutti risultano appartenere a famiglie perbene, che non hanno contatti con il mondo della criminalità.
«Ho sentito al telefono il papà del ragazzo aggredito e ferito. Ho espresso alla famiglia la mia vicinanza, ho condiviso da padre le loro preoccupazioni, augurando alla vittima una rapida guarigione». Dichiara il prefetto Michele di Bari, che aggiunge: «Quanto è accaduto non deve lasciarci indifferenti, non lascia indifferenti noi rappresentanti delle istituzioni. Ci sono tanti interrogativi che ci poniamo sui giovani che si rendono protagonisti di fatti così gravi».
Le condizioni di Bruno Petrone sono intanto in lieve miglioramento e il giovane non è più in pericolo di vita: «Tornerà a giocare, è un leone», ha detto ieri pomeriggio la madre Dorotea, rivolgendosi ai compagni dell’Angri Calcio che si sono recati in ospedale per un saluto al compagno ferito. Intanto nella zona di Chiaia è atteso un nuovo potenziamento dei controlli nei giorni più a rischi.
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