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i rincari
30 Dicembre 2025 - 08:42
Il nuovo anno porterà un ritocco verso l'alto per i costi del trasporto su gomma. A partire dal 1° gennaio 2026, scatterà infatti una serie di aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale italiana, come confermato ufficialmente da una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il rincaro generalizzato, fissato nella misura dell'1,5%, corrisponde all'indice di inflazione programmata per l'anno 2026. Tale adeguamento è stato determinato dall'Autorità di regolazione dei trasporti e riguarderà tutte le società concessionarie per le quali è attualmente in corso la procedura di aggiornamento dei piani economico-finanziari. Secondo quanto riportato dal Ministero, il tentativo del governo di congelare le tariffe fino all'approvazione dei nuovi piani è stato reso vano da una sentenza della Corte Costituzionale, che ha di fatto tolto all'esecutivo ogni margine di manovra sulla questione.
Tuttavia, il quadro degli aumenti non è uniforme su tutta la rete nazionale poiché alcune tratte specifiche non subiranno variazioni, rimanendo fedeli agli accordi convenzionali già in vigore. Gli utenti non vedranno alcun rincaro al casello sui tratti gestiti da Concessioni del Tirreno (A10 e A12), sulla IvreaTorino-Piacenza (A5 e A21) e sulla Strada dei Parchi (A24-A25), che collega Roma all'Aquila e a Pescara.
Stando alla decisione della Corte Costituzionale e all'adeguamento tariffario all'inflazione pari all'1,5 per cento, il pedaggio sulla Tangenziale di Napoli potrebbe subire una variazione non ancora quantificata ufficialmente. Secondo le prime ipotesi, comunque si potrebbe passare dall'attuale 1 euro a 1,05. Si registrano invece variazioni differenti per altre società: sulla tratta Salerno–Pompei–Napoli l'adeguamento tariffario sarà leggermente superiore alla media, attestandosi sull'1,9%, mentre per l'Autostrada del Brennero, la cui concessione è scaduta ed è in fase di riaffidamento, è stato riconosciuto un aumento dell'1,46%.
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