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Castellammare di Stabia

Ruotolo si dimette dal consiglio comunale, il sindaco Vicinanza: sbaglia

L'eurodeputato dem da tempo critico nei confronti del primo cittadino a seguito di un'inchiesta sul clan camorristico D'Alessandro

Ruotolo si dimette da consigliere comunale di Castellammare di Stabia

Sandro Ruotolo e Luigi Vicinanza

Sandro Ruotolo, del Pd, comunica di aver presentato le proprie dimissioni dal Consiglio comunale di Castellammare di Stabia dopo aver espresso il voto favorevole al bilancio. La decisione è stata presa «per senso di responsabilità verso la città e per rispetto dell'istituzione consiliare», ha spiegato Ruotolo, da tempo critico nei confronti del sindaco Luigi Vicinanza a seguito di un'inchiesta sul clan camorristico D'Alessandro: l'eurodeputato dem ha più volte chiesto un passo indietro del sindaco per alcune intercettazioni in cui compaiono dei consiglieri comunali (non indagati e ora fuori dalla maggioranza).

Ruotolo, comunicato le dimissioni, attacca Vicinanza: «Questa amministrazione non è stata all'altezza della situazione. Non è stata un argine alla camorra» e insiste: «Sono emersi collegamenti tra esponenti del Consiglio comunale e la criminalità organizzata, rapporti di parentela e intercettazioni telefoniche tra figure apicali dei clan e consiglieri comunali. Ritengo, a questo punto, di aver esaurito la funzione per la quale sono stato eletto: quella di essere un presidio politico e civile nella battaglia per la legalità e contro la camorra».

Non si è fatta attendere la replica di Vicinanza: «Ruotolo commette un errore politico rassegnando le sue dimissioni. La diagnosi c'è: la camorra esiste da quasi cinquant'anni in città. Tuttavia non prospetta alcuna terapia, se non lo scioglimento del Consiglio comunale. Da europarlamentare e da consigliere comunale avrebbe dovuto dare un contributo alla ripartenza dopo anni di sfasciume. Invece si è limitato, come ha dichiarato lui stesso nel corso di un Consiglio comunale, a dare il mio numero di telefono al commissario europeo Fitto, che ovviamente non mi ha mai chiamato».

Il primo cittadino ricorda di aver proposto a Ruotolo «di fare l'assessore alla Legalità per dare un contributo concreto al governo della città. Non si è mai degnato di darmi una risposta».

«La città che ho l'onore di guidare - conclude - sa da che parte sto: contro la camorra, contro gli sfascisti e a favore del bene comune. Voglio ripetere a me stesso, alle forze politiche, associative e ai cittadini: se questa amministrazione dovesse andare via, la camorra si sentirebbe più debole o più forte? Io credo che la criminalità organizzata sia stata favorita per troppi anni anche dalla debolezza della politica e dalla discontinuità amministrativa. Ruotolo tifa ancora per un lungo commissariamento della città. Mi dispiace». 

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