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22 Febbraio 2015 - 21:12
Un'altra vittima di cancro, ieri sera l'ennesima protesta delle “Mamme Coraggio"
ACERRA. Tanti lumini accesi, disposti lungo le scale del Comune. Così, le “Mamme coraggio di Acerra” (nella foto) e gli ambientalisti locali hanno deciso di ricordare l’ultima vittima di cancro ad Acerra. Una ventina le persone che ieri sera hanno raggiunto la Casa comunale in viale della Democrazia, per manifestare ancora una volta contro le morti ritenute causate dall’inquinamento ambientale.
La manifestazione. Organizzata nel pomeriggio e raggiunto l’ingresso del Municipio, mamme, esponenti dei comitati locali e semplici cittadini hanno acceso ceri e adagiato uno striscione. I manifestanti hanno poi creato una cordata umana. «Siamo indignati - spiegano - e continueremo a dire “no” a queste morti, fino a quando la cittadinanza non rivendicherà il proprio diritto alla vita».
Sono un paio di anni oramai, che ad Acerra si organizzano manifestazioni di questo genere per sollecitare le istituzioni locali e non solo ad intervenire per scongiurare l’arrivo di nuovi impianti considerati insalubri o bloccare quelli in esercizio. Cortei, fiaccolate, sit-in, presidi e partecipazioni alle conferenze dei servizi per il rilascio delle autorizzazioni integrate ambientali (Aia) per ribadire lo stesso concetto: Acerra non vuole diventare la pattumiera della Campania, lo sversatoio regionale di rifiuti di ogni genere, uno degli epicentri della Terra dei Fuochi, dove a morire di cancro sono sempre più giovani e bambini.
«Dobbiamo andare oltre - chiosano le mamme - dobbiamo arrivare alla Regione. Il problema non è solo nella nostra città. Ci sono tanti altri Comuni limitrofi nei quali piccole aziende inquinanti esercitano la propria attività senza controlli. Nell’ultima manifestazione a Casalnuovo, siamo rimasti senza parole di fronte alla fabbrica di vernici: fumo che usciva dai tombini, dalla terra, è allucinante e terrificante».
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