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24 Luglio 2015 - 11:45
Duemila in fila. Sfida a Soprintendenza, Regione e ministero: disposti a lavorare di notte e aprire più domus a costi inferiori rispetto alla Scabec
POMPEI. Chiusura a sorpresa questa mattina degli Scavi di Pompei, con grandi disagi dei turisti e dei tour operator non avvisati della protesta dei sindacati durata dalle ore 9 alle 10,30. Ma poi il Soprintendente Massimo Osanna, avvisato alle ore 9,30, si reca di persona ad aprire i cancelli e a far entrare i turisti alle ore 10,30. L'assemblea di Fp Cisl, Filp e Unsa Ieri mattina sembrava scongiurata, anche con la decisione della Soprintendenza Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia di sopperire alla carenza dei custodi con il personale dell'Ales. Anche l'assemblea sindacale di ieri non era stata molto partecipata e ciò aveva consentito di garantire la sicurezza delle domus aperte con i custodi rimasti al lavoro.Poi la ''rottura tra sindacati e amministrazione'' si sarebbe verificata questa mattina, a causa di dichiarazioni del Soprintendente Massimo Osanna, ai giornali. Ai cancelli di tutti i siti archeologici vesuviani si sono formate lunghe file, con tensioni per il mancato annuncio dell'abitazione sindacale, che solitamente precede la protesta. Mancavano persino i cartelli di avviso alle biglietterie.
La protesta di questa mattina si è poi conclusa con mezz'ora di anticipo sul l'orario prestabilito e con una decisione inedita da parte dei lavoratori della Soprintendenza speciale di Pompei, Ercolano e Stabia: di lavorare cioè a costi inferiori rispetto alle maestranze della Scabec (società in house della Regione Campania) a cui sarebbero state affidate le aperture straordinarie notturne. 'Mi dipendenti della Soprintendenza lavoreranno di sera a costi inferiori e terranno aperte anche più domus di quelle assicurate dalla Scabec. Vediamo se così il Mibact ci darà ascolto" ha spiegato il rappresentante sindacale aziendale della Cisl, Antonio Pepe.
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